Giappone: allo studio una 'exit tax'

Giappone: allo studio una 'exit tax'
Di Simona Volta
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L'imposta pari a 7,5 euro potrebbe essere applicata a partire dal 2019

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Una tassa per uscire dal Paese. L’imposta, allo studio del governo giapponese, riguarderebbe tutti, cittadini e stranieri e potrebbe entrare in vigore dal 2019.
La cifra a cui pensa l’esecutivo è di 1.000 yen, circa 7,5 euro e potrebbe essere inclusa nel prezzo del biglietto aereo o di quello del traghetto.

Il gettito fiscale, calcolato in 302 milioni di euro l’anno (il doppio del budget dell’Agenzia del turismo giapponese), verrebbe utilizzato per sostenere il settore turistico e, in particolare, per il mantenimento delle strutture dedicate a chi visita il Paese del Sol Levante.

L’idea di una ‘exit tax’ non è nuova: Stati Uniti, Corea del Sud e Australia la applicano già. Questo però non toglie che in Giappone l’idea abbia fatto nascere polemiche. Coloro che si trovano costretti a viaggiare spesso dovranno affrontare una spesa extra, giudicata irragionevole.

Nel 2016 40 milioni di persone sono uscite dal Giappone, il 60% delle quali straniere.

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