Rifugiati: il "mea culpa" dell'Onu

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Di Euronews
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L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati inchioda l'ONU alle sue responsabilità

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Ha invitato le Nazioni Unite ad un “mea culpa” Filippo Grandi, Alto commissario per i rifugiati (UNHCR), parlando al Consiglio di Sicurezza: “Siamo diventati incapaci di fare negoziati di pace? Faccio questa domanda qui, davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la cui ragione d’essere è dare pace e sicurezza, perché vedo le dirette conseguenze di questo fallimento ogni giorno”.

Nella riunione, che ha visto l’inizio del mese di presidenza dell’Italia, Grandi ha presentato i dati di un’emergenza epocale, con “66 milioni di persone sradicate dalle loro case”, il 70% in più rispetto a otto anni fa.

“L’aumento dei rifuigiati e l’acuirsi della crisi riflette la debolezza delle politiche internazionali di cooperazione e l’incapacità di prevenire, contenere e risolvere i conflitti”, ha aggiunto l’Alto commissario per i rifugiati, che ha anche puntato il dito contro le politiche di chiusura dei confini, troppo spesso operate da Stati ricchi e meno colpiti dalle ondate migratorie.

Ha infine ricordato il Myanmar e i musulmani Rohingya, protagonisti del più massiccio esodo in pochi mesi dagli anni Novanta. “È ormai cruciale che venga finalmente affrontata la questione della loro cittadinanza”, ha concluso Grandi.

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