Germania al bivio: tra fonti rinnovabili e carbone

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Il meeting annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico quest’anno si terrà a Bonn, in Germania.

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Il meeting annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico quest’anno si terrà a Bonn, in Germania. Non sorprendetevi se alcuni studi di ricerca e seminari si concentreranno su Feldheim.

Questo piccolo villaggio dell’ex DDR è uno dei principali produttori di energia rinnovabile. Solo l’uno per cento dell’energia prodotta viene utilizzata dagli abitanti di Feldheim, il resto alimenta altre città e villaggi.

La prima turbina eolica del villaggio è stata costruita nel 1995 da un imprenditore locale. Oggi ce ne sono 55, oltre a 284 pannelli fotovoltaici e ad un impianto a biogas. La costruzione di una rete elettrica nel 2010 ha permesso di raggiungere l’indipendenza energetica.

I prezzi dell’energia elettrica sono più bassi rispetto al resto della regione, un motivo di orgoglio per gli abitanti di questo villaggio all’avanguardia nella produzione di energia rinnovabile in Germania.

“Abbiamo dovuto sacrificare alcuni terreni per la costruzione delle turbine eoliche – dice un abitante di Feldheim -. Come per tutte le cose buone c‘è un piccolo prezzo da pagare. Ma siamo orgogliosi di quello che siamo riusciti a creare”.

Nella prima metà del 2017 la Germania ha ottenuto circa il 35%della sua energia elettrica da fonti rinnovabili. Una percentuale più bassa rispetto ad altri paesi ma comunque rilevante per una nazione pesantemente industrializzata.

Dal 2009 la produzione di energia da fonti rinnovabili in Germania è quasi raddoppiata. Tutto sembra procedere per il meglio nel settore energetico, ma non è proprio così.

“Probabilmente sorprenderà molte persone, ma in Germania le emissioni di CO2 non sono diminuite dal 2009 – spiega a euronews Viviane Raddatz, esperta del cambiamento climatico di WWF Germania -. Stiamo facendo bene nell’ambito dell’accordo internazionale sul cambiamento climatico, ma quando si guarda ai risultati effettivi ottenuti in Germania le cose sono diverse. Siamo fermi a dove eravamo anni fa”.

Il problema è noto, per quanto trascurato, ed è il carbone. La miniera di Jänschwalde si trova a poche ore di macchina da Feldheim, ma il contrasto non potrebbe essere più grande. Ogni anno qui vengono estratte circa 11 milioni di tonnellate di lignite, poi bruciate nella vicina centrale elettrica.

In Germania il 40% circa dell’energia elettrica viene dal carbone e la metà di questo 40% è ottenuta dalla lignite, la sua forma più sporca. Per i sostenitori del carbone è l’unico modo per assicurare alla Germania una fonte di energia stabile.

“Le fonti rinnovabili sono una realtà – dice a euronews Thoralf Schirmer, portavoce di LEAG, proprietaria degli impianti di Jänschwalde – e un giorno dipenderemo da quelle. Ma al momento non sono sufficienti a fornire energia elettrica 24 ore al giorno: attualmente non è ancora possibile raggiungere questo obiettivo utilizzando solo fonti rinnovabili. E’ per questo che abbiamo bisogno di fonti di energia tradizionali e della lignite in particolare”.

Le organizzazioni ambientaliste però non sono d’accordo e puntano il dito contro l’export energetico della Germania, senza cui il paese non dovrebbe ricorrere al carbone. E in ogni caso ritengono il gas naturale una fonte di energia preferibile al carbone.

La Germania si è impegnata a ridurre le emissioni inquinanti ma è difficile che raggiunga l’obiettivo senza eliminare gradualmente il carbone. Sull’argomento ovviamente ci sono posizioni contrastanti.

Per rispettare l’accordo di Parigi dobbiamo cominciare ad eliminare il carbone subito – dice Viviane Raddatz -. Dobbiamo muoverci ora, non tra vent’anni. E’ qualcosa che può essere fatto già oggi”.

Non possiamo ancora fissare una data per l’eliminazione definitiva del carbone – è invece il parere di Thoralf Schirmer -. Tutto dipende da come cambieranno i sistemi di produzione. Continueremo ad utilizzare il carbone fino a che sarà una fonte necessaria per assicurare il fabbisogno energetico della Germania”.

Un paese all’avanguardia nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ma ancora dipendente dal carbone, una delle fonti più inquinanti. E’ questa oggi la fotografia della Germania. Una situazione che non cambierà a breve termine.

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