Rohingya: San Suu Kyi per la prima volta nel nord del Myanmar

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Di Salvatore Falco
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La premio Nobel per la pace è bersaglio delle critiche della comunità internazionale per non aver usato la sua autorità in difesa dei Rohingya

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La fuga di oltre mezzo milione di Rohingya dal Myanmar, da quella che l’Onu denuncia come pulizia etnica, costringe la leader birmana Aung San Suu Kyi, ad andare per la sua prima volta nello stato di Rakhine.

La gran parte della popolazione musulmana è stata costretta a fuggire dalle violenze dell’esercito e la premio Nobel per la pace è bersaglio delle critiche della comunità internazionale per non aver usato la sua autorità in difesa dei Rohingya.

Le persone fuggite in Bangladesh da fine agosto, riferiscono di assassini, stupri e incendi ad opera dell’esercito. La consigliera di Stato – il titolo ufficiale di Suu Kyi – si recherà a Maungdaw, dove migliaia di persone sono ancora accampate su una spiaggia in attesa delle barche che dovrebbero condurle in Bangladesh.

Il 31 ottobre, l’Onu ha nominato il nuovo coordinatore per il Myanmar, l’esperto norvegese di diritti umani, Knut Ostby, che ha già lavorato a Timor Est e in Iran.

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