Puigdemont a Bruxelles: una mina vagante in terra belga

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Di Euronews
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Vola a Bruxelles per ricevere l'attenzione della comunità internazionale ma di fatto agisce come un esiliato

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In una sala stracolma, centinaia di giornalisti a Bruxelles hanno assistito all’ambiguo discorso con cui Puidgemont martedi ha chiesto all’Unione europea di agire per risolvere la crisi politica in Catalogna. Dopo la decisione del governo spagnolo di sospendere l’autonomia della regione e di destituire il governo regionale, il leader catalano – accusato dalla procura spagnola di sedizione e ribellione – è volato nella capitale belga, ufficialmente per perorare la sua causa davanti alla comunità internazionale. Ma se da un lato Puigdemont ha denunciato la repressione di Madrid, dall’altra ha rifiutato di parlare con la stampa spagnola, con molto stupore dei giornalisti.
“Sono sconvolto – afferma un reporter di Le Soir- è imbarazzante vedere che da una parte rivedica la libertà d’espressione e allo stesso tempo non dà la possibilità alla stampa spagnola di fare delle domande. Libertà di espressione significa anche questo”.
Secondo la stampa spagnola, la decisione di Puigdemoint di recarsi a Bruxelles rientra della sua strategia per internazionalizzare la vicenda, sebbene l’Unione europea sostenga il governo di Madrid.
“Nonostante i ricevuti dalle istituzioni europee, gli indipendentisti intendono rimanere qui, o almeno il Presidente, finché non riceveranno della garanzie”, spiega Griselda Pastor di Cadena Ser. “Il che forse potrebbe spingere il governo spagnolo a chiedere la sua estradizione”.
La crisi in Catalogna potrebbe gettare nello scompiglio anche il governo Belga, frutto di una coalizione con il partito indipendentista fiammingo. Alcuni dei suoi esponenti hanno appoggiato apertamente la causa catalana, il che metterebbe in pericolo gli equilibri interni.
“Penso che il governo belga potrebbe avere dei problemi perché gli indipendentisti, che ora sono nel governo ( il partito N-VA), hanno rilasciato dichiarazioni forti circa l’indipendenza e il riconoscimento dell’indipendenza della Catalogna. Basta parlare, ora dobbiamo agire per riconoscere come prima cosa l’indipendenza della Catalogna”, sostiene Tom Van Grieken, leader del partito Vlaams Velang.
Come spiega la nostra corrispondente, Ana Lazaro: “Al temine della conferenza stampa di Carles Puigdemont in molti sono rimasti disorientati: il leader non ha chiesto asilo politico, ma ha deciso di rimanere in Belgio, non ha accetta le dimissioni, ma appoggia le nuove elezioni”.

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