Ue-Cina: le implicazioni del rafforzamento di Xi

Ue-Cina: le implicazioni del rafforzamento di Xi
Di Euronews
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Il rafforzamento di Xi Jinping rischia di minare gli accordi commerciali dell'Unione europea con la Cina.

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Quali saranno le ripercussioni sull’Europa della conferma e del rafforzamento del potere di Xi Jinping in Cina?
Xi è ormai considerato il “Nuovo Mao”. Nel suo discorso al Congresso del Partito comunista cinese ha promesso di andare verso un “moderno paese socialista”, “prospero, forte, democratico e culturalmente avanzato”. Ma, sottolinea l’ambasciatore dell’Unione europea a Pechino, Hans-Dietmar Schweisgut, “In questo discorso il mercato mondiale ha avuto un peso inferiore che nel passato, è stato maggiormente menzionato il ruolo dello Stato”.

Al momento la Cina è il maggiore paese esportatore verso l’Europa e il secondo mercato per le esportazioni europee. In totale si parla di scambi commerciali per oltre un miliardo di euro al giorno in media.
C‘è però un netto squilibrio: la Cina esporta verso l’Europa circa il doppio di quanto importi dall’Europa.

“Noi abbiamo sempre detto che per cambiare questa situazione la Cina dovrebbe aprire i suoi mercati per offrire all’Europa le stesse opportunità d’investimento che le compagnie cinesi hanno attualmente in Europa”, commenta l’ambasciatore ai nostri microfoni.

Altro squilibrio: quello fra merci e servizi. Le esportazioni verso l’Europa riguardano principalmente macchinari e abbigliamento.
Nel 2013 Bruxelles e Pechino hanno avviato negoziati per un accordo sugli investimenti. Ma secondo Jonathan Holslag, analista della Libera Università di Bruxelles, la situazione negli scambi commerciali è destinata a restare invariata: “Non ci sarà un riequilibrio, il che significa che la Cina continuerà a essere molto dipendente dai mercati esteri, continuerà a dover esportare molto e questa nel complesso è una cattiva notizia per l’Unione europea”.

Al termine dei cinque anni del nuovo mandato di Xi, si prevede che la Cina sarà la prima potenza economica mondiale. Considerato che non ha nominato un erede, e che la sua visione politica è stata aggiunta nella Costituzione del Partito, l’Europa potrebbe avere a che fare con lui ben più a lungo.

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