Per Massimo Rebotti del Corriere della Sera il recente referendum dà voce a una parte inascoltata del nord Italia che chiede di essere più competitiva in Europa
Un plebiscito in Veneto, un po’ meno in Lombardia. Quello che è certo è che lunedì l’Italia si è svegliata con un nuovo schieramento trasversale autonomista: il 90% dei voti espressi al referendum in Lombardia e in Veneto è, secondo il presidente della Regione Veneto Zaia, “un vero Big Bang delle riforme istituzionali“. Va detto che in Lombardia, senza un quorum, a votare è andato solo il 38% degli aventi diritto. Un vero flop a Milano, città che ha fatto registrare la più bassa affluenza al voto.
Il Corriere della Sera, storico quotidiano italiano che ha proprio a Milano la sua redazione centrale, parla della voce inascoltata del nord Italia, una sorta di nuova questione settentrionale. “Esiste una grande regione che va oltre la Lombardia e il Veneto – dice Massimo Rebotti, giornalista del Corriere – ed è quella regione che il Corriere della Sera ha individuato nella A4, cioè l’autostrada che taglia tutto il nord da Torino a Trieste e che chiede di essere posizionata in maniera più competitiva in Europa, questo è il dato piu interessante del voto di ieri”.
A chiedere più autonomia col voto di domenica sono stati tre milioni di lombardi e due milioni di veneti. Cinque milioni di cittadini in tutto con cui Roma adesso dovrà fare i conti. L’incognita, al momento, è quale governo tratterà con il nuovo partito autonomista. La risposta arriverà a breve, alle prossime elezioni politiche nazionali.