Las Vegas, quando il voyeurismo può uccidere

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Di Alberto De Filippis
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Massacro a las Vegas. Le immagini inedite e la folla impazzita

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Il voyeurismo può uccidere. Può sembrare una frase fatta. È quanto accaduto negli attimi terribili della sparatoria di las Vegas quando un uomo armato fino ai denti ha aperto il fuoco sulla folla di un concerto. Sappiamo che si è scatenato un parapiglia con la gente che fuggiva terrorizzata in ogni direzione. Quello che impressiona sono le urla del personale di soccorso che continua ad incitare la gente ad allontanarsi primaa possibile, a non fermarsi, a non cercare di riprendere col telefonino video che potrebbero costare loro laa vita mentre mentre sullo sfondo si sente il crepìtio delle armi da fuoco di Stephen Paddock, l’uomo che ha deciso per motivi ancora ignoti di uccidere quanta più gente possibile. L’autore della strage di Las Vegas aveva affittato una stanza anche in un altro hotel in contemporanea con un festival di musica fra il 22-24 settembre e in un altro hotel per il festival rock di Chicago. Lo sceriffo locale non esclude che Paddock abbia avuto complici. Probabilmente voleva fuggire dopo la strage.

La Lobby delle armi invece, la NRA, ha dichiarato che la vendita di armi semi automatiche come quelle usate dovrebbe essere maggiormente regolata

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