Italia chiama Libia. Khalifa Haftar a Roma

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Di Alberto De Filippis
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Il generale, uomo forte di Tobruk, a Roma parla di migranti ed economia

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È ripartito questo mercoledì mattina il generale libico Khalifa Haftar dopo incontri con il ministro dell’Interno italiano Marco Minniti e la sua omologa alla Difesa Roberta Pinotti ed alti esponenti dei servizi segreti italiani. Comandante dell’esercito nazionale libico Haftar sale a Roma per parlare di migranti, di gestione dei flussi, ma anche di econoia. Secondo varie indiscrezioni Roma vorrebbe discutere della protezione degli impianti di Mellitah, operati da Eni in joint-venture con la statale libica Noc. L’Italia aveva un rapporto consolidato con la Libia del colonnello Gheddafi, ma il crollo del paese nel caos dopo la morte dell’uomo forte di Tripoli, ha portato a mettere in discussione lo status quo.

Altro problema, che lega a doppio filo migranti e interessi economici, è quanto accade a Mellitah e Sabratah. Da quest’ultima cittadina partono molte della carrette del mare verso l’Italia, Mellitah che dista poche decine di chilometri è invece un importante hub petrolifero, In questo territorio combattono centinaia di uomini, alcuni fedeli ad Haftar, altri al clan Dabbashi che lucravano anche sull’immigrazione clandestina. E anche su questo Roma avrebbe chiesto ad Haftar di aiutare a controllare i flussi. Cosa questo significhi resta un mistero anche se è indubbio che i flussi migratori sono diminuiti da qualche mese. Molti si domandano però se questo sia accaduto nel rispetto dei diritti umani.

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