La Biennale d'Arte a Lione fra post post modernità e illusione
S’intitola Mondi fluttuanti la Biennale d’Arte Contemporanea di Lione, Francia. Appena inaugurata sulle sponde della Saona mette in linea opere e installazioni che alludono al movimento, al senso della mutazione nella ciclicità e l’effimero. Uno scenario dinamico che ambisce a dilatare la percezione degli spettatori nella post post modernità.
Thierry Raspail, direttore artistico della Biennale: “La modernità la si può affrontare in tanti modi ma ‘Mondi fluattuanti’ è anche un concetto filosofico del Giappone e risale all XI secolo quando il saggio davanti alla montagna si rendeva conto che quel mondo aveva una fine, che si sarebbe trasformato, nulla è stabile. Oggi siamo nell’instabilità totale”.
Ed ecco che sorgenti di luci ed acqua schiudono il loro dialogo con lo spazio e il pubblico. Qui siamo alla Sucrière ma le location della Biennale a Lione sono anche Il Museo d’Arte Moderna e l’Istituto di Arte Contemporanea a Villeurbanne. In tutto sono in pista 80 artisti da 23 paesi e fra questi grandi nomi delle post avanguardie. La Biennale resta aperta fino a gennaio.
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