Più della metà sono donne. Altri 25 milioni di persone sono ai lavori forzati e 152 milioni di minori sono vittime di lavoro minorile.
Quaranta milioni di nuovi schiavi, per lo più donne. Una ricerca sviluppata dall’ ILO (agenzia internazionale del lavoro delle Nazioni Unite) e dall’OIM (organizzazione internazionale per le migrazioni) racconta che nel mondo 40 milioni di persone lavorano in condizioni di schiavitù; un dramma femminile: 29 milioni sono donne, per lo più spose bambine o adulte vittime di matrimoni forzati.
Per saperne di più clicca qui, vai al report
C‘è poi il lavoro forzato, che incatena 25 milioni di persone: sono colf, contadini, operai del settore edile. Lavorano per lo più nel settore privato (16 milioni di persone) ma 4 milioni di persone sono ai lavori forzati per conto di autorità statali.
Spesso si iniziada piccoli a patire, con il lavoro minorile: 152 milioni di minori tra i 5 e 17 anni sono vittime di questo fenomeno. Piccoli operai in fabbriche tessili o nel settore dei servizi. Soprattutto in Africa (72,1 milioni), oppure in Asia (62 milioni), ma anche in Europa e Asia centrale (5,5 milioni). Non vanno a scuola: circa un terzo dei bambini dai 5 ai 14 anni vittime di lavoro minorile è al di fuori del sistema educativo. I più grandi, quelli tra 15 e 17 anni, lavorano tendenzialmente più di 43 ore alla settimana.
Per saperne di più clicca qui, vai al report
I dati si riferiscono all’anno 2016.