Robert Gates: "È già guerra fredda"

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L'ex segretario alla difesa Usa risponde su Corea del Nord, minaccia nucleare e Russia

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Mai stati così vicini alla minaccia nucleare dalla fine della guerra fredda. Le parole del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres riassumono la situazione internazionale dopo gli ultimi lanci balistici effettuati dalla Corea del Nord.

Lanci che si avvicinano sempre di più agli Stati Uniti. Com‘è vista la situazione dall’altro lato dell’oceano? L’abbiamo chiesto all’ex segretario alla difesa Usa, in occasione della conferenza della Strategia europea di Yalta.

Oleksandra Vakulina, euronews: Vorrei cominciare dalla recente escalation della crisi con la Corea del Nord. Dopo l’ultimo lancio missilistico i nordcoreani hanno affermato di avere come obiettivo di stabilire un equilibrio di forze con gli Stati Uniti. Quanto è pericolosa quest’ambizione?

Robert Gates, ex segretario Usa alla difesa, ex direttore Cia: “Credo sia abbastanza pericolosa. Evidentemente trent’anni di diplomazia non sono riusciti a impedire alla Corea del Nord di costruire di armi nucleari e gli strumenti per lanciarle. Credo che un’opzione a disposizione degli Stati Uniti sia di mettere sul tavolo un pacchetto significativo di proposte diplomatiche, unito a una dichiarazione sulle azioni militari che avvieremo se non ci sarà una soluzione politica al problema.

Una soluzione politica implica forse un riconoscimento, la soppressione delle sanzioni, la firma di un trattato di pace. Sono tutti passi molto importanti che andrebbero fatti in coordinamento con la Corea del Sud, con il Giappone. E in cambio si potrebbe ottenere una drastica riduzione o l’eliminazione dei programmi della Corea del Nord.

D’altro canto se non accettano, l’approccio successivo sarebbe fondamentalmente dire che avvieremo una serie di azioni militari in Asia, che metteranno sia la Corea del Nord sia la Cina in una posizione scomoda: si tratterà di dotarci di di sistemi anti missile aggiuntivi, di forze navali aggiuntive, una serie di azioni militari che potremmo intraprendere e che non piaceranno né alla Cina né alla Corea del Nord”.

euronews: In tutto questo la Russia come si colloca?

Robert Gates: “Come capita spesso, la Russia non è di grande aiuto. Penso che ci troviamo in una situazione in cui, diversamente dalla Cina, la Russia è del tutto soddisfatta nel vedere gli Stati Uniti preoccupati per questo problema in Corea del Nord e nell’approfittare della situazione in Asia e ovunque possa farlo”.

euronews: Lei vede l’influenza della Russia crescere nel mondo ultimamente?

Robert Gates: “Penso che uno degli obiettivi prioritari di Putin negli ultimi dieci anni o più sia stato di ripristinare il ruolo della Russia come grande potenza i cui interessi debbano essere presi in considerazione a livello internazionale.

Penso che ci siano limiti nell’influenza della Russia perché in un certo senso penso che stia cadendo nella trappola sovietica di perseguire una politica estera aggressiva a livello globale, con una modernizzazione militare che l’economia russa non è in grado di sostenere sul lungo periodo”.

euronews: Russia e Bielorussia hanno lanciato esercizi militari congiunti su larga scala chiamati Zapad – cioè “Ovest” – 2017. Pensa che sia un’azione aggressiva?

Robert Gates: “Stanno chiaramente mandando un segnale intimidatorio, ma penso che dopo le misure che ha preso la Nato, il movimento di truppe Nato in Polonia e negli Stati baltici, il rafforzamento della nostra posizione militare in Europa, possano voler essere intimidatori, ma non penso che lo siano”.

euronews: Pensa che ci dirigiamo verso una nuova guerra fredda?

Robert Gates: “In un certo senso penso che ci siamo già arrivati. La questione è: come fermare una relazione in caduta libera e al tempo stesso gestire l’interventismo di Putin a livello sia politico sia militare e il suo comportamento criminale.

Penso che la maggiore sfida per Putin sia che la sua popolazione e la sua economia sono in declino. Deve riconoscere che il tipo di approccio che la Russia ha con l’Occidente non serve gli interessi a lungo termine della Russia in quanto grande potenza e nemmeno gli interessi del popolo russo”.

euronews: Pensa che possano rendersene conto e ripensare la propria politica?

Robert Gates: “Temo che le probabilità siano scarse fintanto che Vladimir Putin è presidente”.

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