Erdogan all'Onu, ma la sua scorta è ricercata negli USa

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Erdogan all'Onu, ma la sua scorta è ricercata negli USa

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Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan è arrivato a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, senza dodici dei suoi addetti alla sicurezza. La scorta di Erdogan infatti è ricercata dalle autorità statunitensi per aver usato violenza contro una manifestazione di protesta nei riguardi del presidente turco, in occasione del suo ultimo viaggio negli Usa, a maggio scorso.

Con sullo sfondo il tema del referendum sull’indipendenza kurda in Iraq, che Ankara vuole impedire a ogni costo, il clima del viaggio di Erdogan resta tuttavia segnato dall’incidente diplomatico che riguarda le sue guardie del corpo. Un incidente che il leader di Ankara non intende mettere in secondo piano, ma che invece utilizza per mandare a sua volta un messaggio alla Casa Bianca.

“Come sapete, dopo l’ accaduto c‘è una accusa nei confronti di alcuni dei miei ufficiali. E c‘è una accusa rivolta a due ufficiali donne della sicurezza di mia moglie che nemmeno erano presenti. Che cosa è allora tutto questo? Una dimostrazione di debolezza dell’amministrazione Usa”.

Nei cinque giorni della missione di Erdogan al Palazzo di Vetro sono previsti una serie di incontri bilaterali, tra cui quelli con il suo omologo statunitense Donald Trump e con quello francese, Emmanuel Macron.

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