Nuriye Gulmen, docente universitaria, e Semih Ozakca, insegnante di scuola primaria, sono da sei mesi in sciopero della fame contro le epurazioni di Erdogan
Sono da sei mesi in sciopero della fame, la loro storia ha fatto il giro del mondo e anche per loro, non c‘è stata pietà. Un tribunale di Ankara, questo giovedì ha stabilito che Nuriye Gulmen, docente universitaria, e Semih Ozakca, insegnante di scuola primaria, resteranno agli arresti. Durante l’udienza proteste fuori dall’aula, scontri, feriti e 20 arresti.
I due sono diventati un simbolo della resistenza alla repressione di Stato firmata Erdogan, quella che ha fatto sì che in Turchia venissero licenziati o sospesi 150mila dipendenti pubblici, dal fallito colpo di Stato dell’estate 2016. Esra Ozakca, la moglie di Semih ha raccontato che: “Due giorni fa anche i loro avvocati sono finiti agli arresti, sono ancora sotto la custodia della polizia” – aggiunge che è stata fatta irruzione nell’aula per constatare se ci fosse una ghigliottina.
I legali di Semih e Nuriye sono stati arrestati il 12 settembre e i due docenti sono stati difesi in aula da 100 avvocati volontari, questo giovedì, accompagnati da molti parlamentari dei partiti dell’opposizione.
I due docenti sono stati arrestati a maggio, quando erano già in sciopero della fame per il loro licenziamento, con l’accusa di appartenere a un gruppo di estrema sinistra, il DHKP-C, considerato terroristico in turchia, Europa e Stati Uniti.