Birmania: Guterres (Onu) chiede a Rangoon di sospendere la operazioni militari

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Di Euronews
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La crisi umanitaria in Birmania irrompe al palazzo di vetro: le Nazioni Unite si dicono profondamente preoccupate per le persecuzioni militari e i combattimenti tra l’esercito di Rangoon e i ribelli musulmani indipendentisti che hanno costretto oltre 380 mila civili di etnia Rohingya a lasciare il Paese e trovare rifugio in Bangladesh.

Antonio Guterres, Segretario Generale dell’Onu ha fatto “appello alle autorità di Myanmar perchè sospendano le azioni militari e la violenza, riconoscano la supremazia della legge e il diritto di tornare in patria a tutti i cittadini che sono stati costretti a fuggire”. E alla domanda se si tratti di pulizia etnica, Guterres risponde con un’altra domanda: “quando un terzo della popolazione Rohingya è costretta a fuggire dal Pa ese, esiste una parola che renda meglio l’idea di quello che accade?”

Con una lettera indirizzata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni uNITE IL SEGRETARIO GENERALE ha sollecitato misure concrete e rapide per porre fine alle violenze.
Intanto, il Bangladèsh ha chiesto formalmente alla Birmania di riprendere sul suo territorio i profughi riconoscendone la cittadinanza.
Martedi il premio Nobel e consigliere di stato della Birmania, Aung San Suu Kyi aveva annullato la sua partecipazione all’Assemblea Generale, perche, ha detto, “le questioni interne necessitano della mia attenzione”. Una defezione che sembra confermare la sua complicità nell’orrore.

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