Favorevole è un terzo degli intervistati. Il dato emerge da uno studio condotto su 30.000 studenti tra i 17 e i 19 anni. A euronews il sociologo Nicola Ferrigni
Solo un giovane su tre in Italia è convintamente contrario alla pena di morte: è una delle conclusioni a cui è arrivata la ricerca realizzata dall’Osservatorio “Generazione Proteo” della Link Campus University di Roma che ha coinvolto 30mila studenti italiani fra i 17 e i 19 anni, al quarto e quinto anno delle scuole superiori. Tra i dati più eclatanti dello studio c‘è il numero dei favorevoli nei confronti della pena di morte (31,7%).
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La ricerca è stata condotta da Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo” e professore della Link Campus University, che ai microfoni di euronews illustra i dettagli dello studio: “Un terzo dei giovani è favorevole alla pena di morte, un terzo è contrario e l’altro terzo non ha saputo esprimersi, quindi non ha preso una posizione. È un dato a mio avviso particolarmente allarmante perché si inserisce all’interno di un clima, quale quello sociale che i giovani in modo particolare vivono e subiscono, di incertezza, di paura al quale si reagisce con modelli di intervento forti e radicali, quel senso di giustizia fatta da sé”.
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La pena capitale viene invocata per i reati più gravi come il terrorismo e pedofilia
Terrorismo e pedofilia devono essere puniti con la pena capitale per i giovani interpellati in questa ricerca, per il sociologo è chiara l’influenza dei fatti di attualità: “Si tratta di una reazione a caldo, violenta ad altrettanta violenza”.
“Il tema della pena di morte afferisce alla cultura del Paese”, aggiunge il sociologo ”nel Paese del Vaticano, con un cultura marcatamente cattolica, sorprende questo dato così forte, ma che è frutto di una società che non dà piu risposte concrete”.
Pena di morte anche per chi commette violenze sessuali
Dalla ricerca emerge, inoltre, che i giovani invocano la pena capitale anche per chi commette violenze sessuali.