Abusivismo edilizio e il terremoto di Ischia

Abusivismo edilizio e il terremoto di Ischia
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Di Euronews
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E’ noto che Ischia è un’isola a rischio terremoti. Quello di magnitudo 4.0 che ha colpito l’isola la scorsa settimana era però relativamente benigno se lo si paragona a quello di fine Ottocento che uccise più di 2000 persone. Nonostante ciò sono state due le vittime, schiacciate dalle macerie dei palazzi crollati.

Le autorità locali hanno attribuito i crolli alla costruzione degli edifici risalenti agli anni Trenta, prima che le regolamentazioni moderne fossero introdotte. Si pensa invece che il recente boom edilizio e l’utilizzo di materiali scadenti abbiamo messo a rischio le abitazioni dei residenti dell’isola.

Dopo il terremoto, ne è scaturita un’accesa discussione politica colpevolista riguardo la proliferazione di nuove costruzioni abusive non a norma e pertanto non testate.

“Un edificio progettato senza norme antisismiche può resistere a modeste azioni sismiche, ma manifesterà tutte quelle criticità di un terremoto, tra cui il ribaltamento delle pareti”, ha spiegato ad Euronews Cristian Grossi, ingegnere civile e ambientale specializzato in ingegneria antisismica.

La regione Campania, di cui Ischia fa parte, è stata considerata la prima in Italia per l’illegalità nel ciclo del cemento costiero: secondo l’ultimo rapporto “Mare Monstrum”, pubblicato nel giugno 2017 dall’associazione ambientalista italiana Legambiente, sono 764 le infrazioni accertate dalle Capitanerie di porto e dalle altre forze dell’ordine. La regione Campania detiene infatti sul suo territorio più del quinto del totale dei reati commessi in Italia nell’ambito dell’abuso costiero.

Intervistata da Euronews, il presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni, ha dichiarato che sono 600 le case colpite da ordine definitivo di abbattimento nell’isola di Ischia.

“Ischia è da sempre simbolo di abusivismo edilizio, di cementificazione disordinata e di impunità”, si legge in un comunicato di Legambiente. Infatti, tra il 2001 e il 2011, solo il 4% delle costruzioni abusive nella zona di Napoli sono state demolite. Di 60.000 abitanti residenti ad Ischia, arriva a più di 27.000 il saldo delle pratiche di condono presentate dagli abitanti dell’isola in occasione delle tre leggi nazionali.

Abusi edilizi sono stati riscontrati in alcuni degli edifici crollati, compreso quello dove sono stati miracolosamente salvati i tre fratellini.

Il 25 agosto la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti: omicidio colposo plurimo e crollo colposo sono i reati ipotizzati dai Pm.

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