Venezuela: frode o voto legittimo?

Venezuela: frode o voto legittimo?
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Di Alberto De Filippis
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La farsa è completa. In Venezuela il denominato autogolpe del presidente Nicolas Maduro è compiuto, e l’assemblea costituente è realtà. È ovviamente guerra di cifre fra governo e opposizione con il consiglio nazionale elettorale che dichiara una partecipazione di oltre 8 milioni di votanti. Perché il voto fosse valido bastavano il 25% degli aventi diritto. L’opposizione dice invece che appena il 12% del corpo elettorale ha partecipato al voto.
Il governo non dice però che secondo costituzione, la stessa idea di un’assemblea costituente avrebbe dovuta essere sottoposta a referendum.
Con i giornalisti tenuti ad almeno 500 metri dalle stazioni di voto, nessuno può dimostrare che non ci siano state frodi, ma i problemi che ha dato in questi giorni il carnet della patria, che funge anche da tessera elettorale, fanno sorgere dubbi. Il sistema, in diretta televisiva, non è stato in grado neppure di leggere la tessera dello stesso Maduro. Nessuno è in grado di dire dunque chi, e soprattutto quante volte, la stessa persona abbia votato.

Il voto è una frode anche in termini di rappresentatività, perché i piccoli centri avranno lo stesso peso elettorale dei grandi centri urbani. Questi ultimi tendenzialmente antichavisti. La nuova assemblea, totalmente pro Maduro, esautora il parlamento, in mano all’opposizione. Un parlamento che la corte suprema, di nomina governativa, aveva già messo fuori legge. Da mesi i deputati non vengono pagati e chavisti disertano le sessioni. Ora questa assemblea costituente potrà procrastinare la presidenza Maduro all’infinito.

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