Sulle Alpi italiane dove ormai il ghiaccio si ritira di 30 metri l'anno.

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E' allarme sulla riduzione dello spessore dei ghiacciai alpini. In un secolo, persi 100 metri.

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Siamo sulle Alpi italiane, in Valmalenco, nella provincia di Sondrio, in Lombardia. Qui si trova il ghiacciaio del Ventina che, ogni anno, si rimpicciolisce di metri e continua a perdere spessore.

Andrea Toffaletti, Servizio Glaciologico Lombardo: “Siamo sul sentiero glaciologico Vittorio Sella che ci condurrà fino alla fronte del ghiacciaio del Ventina. In questa posizione siamo a circa 1050 metri sul livello del mare e possiamo vedere fino dove arrivava il ghiacciao nel 1932. Infatti la targa posizionata su quel masso dal Servizio Glaceologico Lombardo ci dice che il ghiacciaio arrivava fino in questa posizione, quindi in nemmeno un secolo il ghiacciaio ha perso circa un chilometro di lungheza. In questa posizione, poi, possiamo vedere le due imponenti morene che il ghiacciaio ha edificato durante la P.E.G., la Piccola Eta Glaciale, questo perido climatico che va dal 1500 al 1850 indicativamente , e che il ghiacciaio ha riempito completamente. Possiamo vedere i limiti fin dove il ghiacciaio arrivava, quindi la in alto sulla sinistra e sulla destra proseguendo su tutto quel filo della morena. Stiamo parlando di uno spessore di circa 100 metri che è andanto perso nell’ ultimo secolo. Anche nell’ ultimo periodo in particolare il ghiacciaio sta perdendo circa 30 metri ogni anno.
Siamo a quota 2070 e questa roccia è la posizione della fronte nel 1556, come possiamo vedere in 60 anni il ghiacciaio si è ritirato ben oltre quella barra rocciosa che vediamo li in alto. Quella che stiamo vedendo ora è neve caduta durante l’inverno, ma non ancora il ghiacciaio, il ghiacciaio infatti è oltre quella barra”.

Dopo aver superato un muro di neve raggiungiamo il vero ghiacciaio, lasciandoci alle spalle le enormi morene oggi completamente prive di ghiaccio. Il principale problema è che la neve invernale che “nutre” il Ventina è sempre meno negli ultimi anni.

Andrea Toffaletti, Servizio Glaciologico Lombardo: “Questa perdita di ghiaccio ogni anno costituisce un problema non solo per aspetto ambientale dei ghiacciai stessi, ma anche per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico della Pianura Padana. La Pianura Padana è molto dipendente dal rilascio dei ghiacciai nel trimestre estivo, che costituisce il 10-15% delle portate dei fiumi lombardi, affluenti di sinistra del Po. Con il ritiro dei ghiacciai il problema si riacutizzerà, gli affluenti di sinistra del Po avranno meno acqua durante i mesi estivi e tenderanno ad avere un regime simile a quello dei fiumi appeninici che non hanno contributi glaciali”.

La riduzione dello spessore del ghiacciaio è un problema molto grave per il Ventina e per gli altri ghiacciai della regione. Il cambiamento climatico e l’attività dell’uomo hanno portato a un impoverimento delle nostre risorse che solo dieci anni fa era inimmaginabile.

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