Venezuela: vittime al voto referendario opposizione

Venezuela: vittime al voto referendario opposizione
Di Alberto De Filippis
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Almeno un morto in Venezuela, ma il computo potrebbe essere più elevato, nel giorno del referendum convocato dall’opposizione. Una consultazione puramente simbolica che si è tenuta nel Paese e in varie città del mondo. A Caracas una persona è deceduta durante un attacco di collettivi armati in un seggio a Catia, quartiere popolare e un tempo chavista. La guardia bolivariana, che avrebbe dovuto garantire la sicurezza, non è intervenuta e gli assalitori se ne sono andati così com’erano arrivati.

La manifesttazione è servita soprattutto all’opposizione, accusata di essere divisa, per contarsi. Lilian Tintori, moglie del dissidente Leopoldo Lopez, recentemente liberato ha detto: “Ho votato tre sì. Alla libertà, alla democrazia e al rispetto dei diritti umani, perché il popolo decida”.

Anche il governo ha voluto giocare la carta della propaganda organizzando una specie di prova di voto in vista della consultazione per l’Assemblea costituente del 30 luglio, un’assemblea che potrebbe rendere perenne la rielezione del presidente Nicolas Maduuro. Fra i dignitari del regime Delcy Rodriguez, candidata alla nuova assemblea: “Oggi è una prova di quello che sarà il voto democratico del prossimo 30 luglio della costituente per la pace e la sovranità del Venezuela”.

Nel Paese, fra mille difficoltà, sono arrivati anche diversi ex presidenti di stati latinoamericani per monitorare la correttezzza della consultazione voluta dall’opposizione. Fra di loro anche l’ex presidente colombiano Andres Pastrana e il suo omologo messicano Vicente Fox

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