La "prima volta" di Trump e Putin

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Di Cinzia Rizzi
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Al G20 di Amburgo un incontro senza precedenti (e senza troppa speranza di smorzare gli attriti)

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Venerdì l’atteso faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin. Il Presidente statunitense e il suo omologo russo si incontrano per la prima volta al G20 di Amburgo, con scarse speranze di smorzare gli attriti, protagonisti degli ultimi mesi. A partire dalle presunte interferenze russe nelle elezioni americane.

“Sono stati fuorviati e non stanno analizzando le informazioni nella loro interezza. Non ho mai visto una sola prova diretta dell’interferenza russa nelle elezioni presidenziali statunitensi”, ha dichiarato il leader russo a giugno.

“Questa storia è stata messa in piedi dai democratici. Non c‘è nessuna collusione tra me, la mia campagna e i russi. L’altra cosa è che i russi non hanno influenzato il voto e tutti sembrano pensare questo”, le parole di Trump qualche settimana prima.

Ma se per quanto riguarda il Russiagate entrambi sono d’accordo a negare i fatti, i temi che creano tensione sono diversi. Tra i quali la guerra civile in Siria. Il presunto attacco chimico di Khan Shaykhun del 4 aprile, imputato da Trump a Damasco, non ha trovato invece d’accordo Putin.

‘‘Dov‘è la prova che l’esercito siriano ha usato armi chimiche? Non c‘è, ma vi sono violazioni del diritto internazionale, questo è un fatto ovvio: l’attacco aereo era su un Paese sovrano, fatto senza essere sanzionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. E nonostante questa ovvia violazione del diritto internazionale, a tutti va bene, tutti accettano”, dichiarava Putin pochi giorno dopo l’attacco che ha provocato la morte di almeno 74 persone.

Anche la situazione in Ucraina è motivo di contrasto tra i due Capi di Stato. Lo scorso 2 febbraio, l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite Nikky Haley ha confermato al Consiglio di Sicurezza la volontà di non levare il piede dalle sanzioni alla Russia, per l’annessione della Crimea: “Vogliamo migliorare le nostre relazioni con la Russia, ma la situazione terribile nell’Ucraina orientale richiede una chiara e forte condanna delle azioni russe. L’improvviso aumento dei combattimenti nell’Ucraina orientale ha bloccato migliaia di civili e distrutto l’infrastruttura vitale; la crisi si sta diffondendo, mettendo in pericolo migliaia di persone. Questa escalation di violenza deve finire”.

Avranno tanto da discutere quindi Donald Trump e Vladimir Putin ad Amburgo. Lo ha ribadito il Presidente americano giovedì, a Varsavia, durante una tappa del suo viaggio verso la Germania: “Invitiamo la Russia a cessare le sue attività destabilizzanti in Ucraina e altrove, e il suo sostegno ai regimi ostili, tra i quali la Siria e l’Iran e ad aderire alla comunità delle nazioni responsabili nella lotta contro i nemici comuni e la difesa della civiltà stessa”.

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