È morto Paolo Villaggio. Aveva 84 anni. L'attore era da alcuni giorni ricoverato a Roma

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Il professor Kranz, Fracchia, Fantozzi. Una galleria di personaggi, una comicità paradossale, al limite del surreale

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Fantozzi è il prototipo del tapino, la quintessenza della nullità diceva Villaggio di uno dei suoi prersonaggi più famosi. Il grande attore comico si è spento a Roma a 84 anni (era nato a Genova nel 1932). Da alcuni giorni era ricoverato al policlinico Gemelli. Dal professor Kranz a Giandomenico Fracchia, al ragionier Fantozzi l’attore, sceneggiatore e autore genovese ha dato vita a una abbastanza ampia galleria di caratteri, portando alle estreme conseguenze, al limite del surreale, certe peculiarità dell’italiano medio e lo fece in tv come al cabaret e poi in molti film di cassetta.

Paolo Villaggio ha lavorato con i più grandi registi del Novecento. Fellini lo volle come coprotagonista, insieme a Benigni, in La voce della luna , Ermanno Olmi nel Il segreto del bosco vecchio. Poi ci sono stati i film con Comencini e con Ferreri. E i riconoscimenti: David di Donatello, Leone d’oro alla Carriera, Pardo a Locarno.

Grande amico di Fabrizio De André, scrisse anche le parole di alcune sue canzoni Carlo Martello e “Il fannullone*. Ai funerali dell’amico De André Villaggio disse: “era una persona molto sensibile e ovviamente quando si è molto amici si parla della morte come di un fatto lontano, del tutto improbabile. Adesso che invece la cosa è accaduta e quando stava per succedere, non abbiamo mai avuto più il coraggio né di incontrarci, né di parlare della cosa, perché questa volta non era un gioco, non era letteratura, era la realtà”.

Quando un attore comico è capace anche di far riflettere, magari piangere non solo dalle risate, si dice sia un attore completo. Una delle tante leggi dello spettacolo alle quali non si è sottratto Paolo Villaggio. Non solo Fantozzi, non solo la maschera del ragioniere umiliato dalla classe dirigente alle prese con una quotidianità fatta di risate grottesche e amare. Ma anche Fellini, la Wertmuller, Ferreri, Olmi, Monicelli. Grandi registi del cinema si sono accorti del suo genio di attore.

E’ morto Paolo Villaggio e oggi alzi la mano chi non si è, almeno per una volta immedesimato nelle disavventure fantozziane e non cede ad un velo di tristezza. Aveva 84 anni, genovese. Una vita dedicata al suo lavoro dal cabaret sulle navi alla radio, poi nella tv in bianco e nero passando succesivamente per i libri, il cinema e il teatro. Un animo triste, come probabilmente tutti i comici. L’addio della figlia affidato ad un eloquente post su Facebook: Ciao Papà, ora sei libero di volare.

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