Francia, legislative: cinque cose da sapere sulle elezioni

Francia, legislative: cinque cose da sapere sulle elezioni
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Di Euronews
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Il partito di Macron godrà di una larga maggioranza nella prossima Assemblea Nazionale, astensionismo mai così alto dal 1958: un francese su due non ha votato

  • Il partito Socialista è appeso a un filo

  • La Republique en Marche! di Macron spicca il volo

  • Astensionismo mai così alto dal 1958: un francese su due non ha votato

  • Macron potrà fare approvare più agevolmente la sua controversa riforma del lavoro

  • Il Fronte Nazionale di Marine Le Pen non sfonda

  • Se Theresa May è stata definita un ‘dead man walking’ dall’ex Cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne, allora possiamo dire che il partito Socialista francese è appeso a un filo. Una Berenzina, l’equivalente della Caporetto italiana: così è stata definita la sconfitta eletottorale da alcuni componenti del partito, un riferimento alla battaglia simbolo della disfatta di Napoleone nella campagna di Russia. I socialisti hanno ottenuto l’11% e molti dei suoi principali esponenti non andranno neanche al ballottaggio: tra questi il segretario Jean-Christophe Cambadélis, il candidato alle ultime presidenziali Benoit Hamon e l’ex ministro della cultura Aurélie Fililpetti. Il partito potrà contare su un numero di deputati compreso tra 20 e 30: nella precedente Assemblea erano 280.

  • Spicca il volo La Republique en Marche. Il partito del presidente Emmanuel Macron ha ottenuto il 32% e secondo le proiezioni potrà contare su una larga maggioranza – tra i 380 e i 430 seggi – nella prossima Assemblea Nazionale.

  • I francesi hanno disertato le urne. Un elettore su due non ha votato, la più alta percentuale di astensioni dal 1958. Secondo un sondaggio sulle intenzioni di voto condotto nei giorni prima delle elezioni a snobbare le elezioni sarebbero stati sopprattutto operai ed impiegati.

  • Se, come sembra probabile, En Marche! otterrà la maggioranza, il neo presidente Emmanuel Macron potrà lavorare più agevolmente sulla controversa riforma del lavoro.

  • Non c‘è stata la svolta tanto attesa dal Fronte Nazionale. Anzi, le legislative hanno mostrato crepe e divisioni all’interno del partito che dovrebbe portare in Parlamento da uno a 5 deputati.

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