L’Iran minimizza l’attacco avvenuto a Teheran, rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico e che è costato la vita a 13 persone e ha fatto decine di feriti. Il regime sciita accusa l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti d’essere implicati nell’accaduto, facendo eco alle parole di Donald Trump secondo il quale i Paesi che appoggiano il terrorismo si espongono a divenirne vittime.
L’Ayatollah Ali Khamenei: “Quel che è successo oggi è a mala pena l’esplosione di qualche petardo che non avrà conseguenza sulla volontà del popolo, sia chiaro. Gli estremisti sono talmente minoritari che non modificheranno il cammino della nazione. Questo incidente dimostra che se la Repubblica Islamica non fosse stata impermeabile alle derive estremiste che hanno travolto Iraq e Siria, ora dovremmo affrontare ben altri problemi. Che Dio ce ne guardi” ha detto la Guida Suprema del Paese.
Sia l’attacco al Parlamento di Teheran che quello al Mausoleo di Khomeini, luoghi simbolo della rivoluzione iraniana, sono stati rivendicati dall’autoproclamato Stato Islamico, una prima assoluta in Iran. Il Presidente Hassan Rohani ha lanciato un appello all’unità nazionale e alla cooperazione regionale e internazionale contro il terrorismo.