Londra: italo-marocchino il terzo attentatore

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È l’italo marocchino Youssef Zaghba il terzo uomo identifficato dalla polizia britannica nel quadro delle indagini sull’attentato di sabato scorso a Londra.
Insieme a Kuhram Butt e a Rachid Redouane, avrebbe investito con l’auto e poi accoltellato e ucciso sette persone.
Di Zaghba la polizia italiana aveva segnalato la pericolosità all’intelligence britannica, dopo che il giovane, padre marocchino e madre di Bologna, aveva tentato di partire per la Siria.
Nuovo spunto per le polemiche, dopo la scoperta che l’atro attentatore, Khuram Butt, era apparso in tv con una bandiera dell’Isil.

E proprio alle polemiche sull’efficienza dei servizi antiterrorismo il ministro degli Esteri, Boris Johnson fa riferimento. “La gente si chiede come sia stato possibile”, dice, e promette una risposta da parte della polizia e dell’MI5.

Continua intanto l’omaggio alle vittime dell’attentato. Un minuto di silenzio è stato osservato alla stazione di San Pancrazio, dove arrivano i treni internazionali da Parigi.

Le autorità hanno diffuso infine le generalità dell’ultima vittima identificata. Si tratta della ventottenne Kirsty Boden, australiana, a Londrfa per lavorare come infermiera

Almeno uno degli attentatori di Londra era noto alla polizia britannica per essere un fanatico islamico. Questo non ha impedito la strage al London Bridge e a Borough Market. Khuram Shazad Butt, cittadino britannico di 27 anni, e Rachid Redouane, 30 anni, origini marocchine. Entrambi abitavano a Barking, quartiere della periferia orientale di Londra, dove 12 persone sono state arrestate ma, per ora, tutte sono state rilasciate.

“La polizia chiede alla comunità d’aiutare ad ottenere informazioni su possibili sospetti. Non si contano nemmeno più le volte in cui lo si sente ripetere alla radio. E poi, quando vengono fatte delle segnalazioni, le prendono e le buttano via” racconta Jibril Palomba, residente di Barking la cui moglie aveva segnalato Butt alla polizia per il tentatativo d’indottrinare i suoi figli.

Lunedì una cerimonia di commemorazione delle 7 vittime si è svolta in centro a Londra. Delle 50 persone rimaste ferite nell’attentato 18 sono considerate in condizioni critiche. Un cittadino spagnolo e due francesi risultano tutt’ora dispersi.

“Un atto assolutamente da barbari. Che non rappresenta l’Islam” dice un giovane che partecipa alla veglia assieme a diverse migliaia di persone. “È stato detto e ridetto mille volte e non è la prima volta che qualcosa del genere accade nel Regno Unito come negli Usa. Ma la nostra condanna è totale. Rifiutiamo nel modo più fermo questa violenza”.

Khuram Shazad Butt era comparso in un documentario di Channel 4 sull’integralismo islamico, con in mano una bandiera dell’ISIL ed accanto ad un Imam noto per le sue posizioni estremiste.

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