Secondo le linee guida scoperte da The Guardian il social network non è in grado di effettuare un vero controllo sui contenuti sensibili
Violenza, razzismo, pornografia, terrorismo: ecco come la più potente rete sociale al mondo li gestisce.
Il quotidiano britannico The Guardian, a conclusione di una lunga inchiesta, ha rivelato quali sono le linee guida stabilite da Facebook per la gestione dei temi più sensibili. E la conclusione non è rassicurante: secondo il Guardian il social network di Mark Zuckerberg sostanzialmente non è in grado di tenere sotto controllo i contenuti che pubblica.
Una dei punti che più solleva le polemiche è la scelta di non impedire agli utenti di mettere on-line video contenenti atti di autolesionismo “allo scopo di “non censurare o punire persone in difficoltà che tentano il suicidio”, in base alle note interne ottenute dal Guardian”:https://www.theguardian.com/news/2017/may/21/facebook-users-livestream-self-harm-leaked-documents.
Facebook è oggetto di pressione crescente nelle ultime settimane dopo i casi emblematici di omicidi-suicidi commessi in diretta sulla rete sociale. In Thailandia, il caso di un padre che uccide la figlia prima di suicidarsi. A Cleveland l’omicidio di un passante ripreso in diretta dal killer che si autodenuncia. Principale ostacolo per un reale controllo dei contenuti: l’enorme massa del loro flusso, immagini in primis.