Messico: proteste dei giornalisti per l'assassinio del collega

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Nel piazzale antistante il Ministero dell’Interno, decine di giornalisti si sono riuniti a Città del Messico per protestare contro la morte di Javier Valdez.

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Nel piazzale antistante il Ministero dell’Interno, decine di giornalisti si sono riuniti a Città del Messico per protestare contro la morte di Javier Valdez.

Il 50enne giornalista è stato ucciso nello Stato di Sinaloa, dopo che gli assalitori hanno aperto il fuoco contro la sua auto.

Trattasi del quinto cronista ucciso a far data dallo scorso marzo

L’agguato segue di pochi giorni l’eliminazione dell’attivista Miriam Rodriguez, protagonista di una campagna per far luce su migliaia di desaparecidos, finiti nelle fosse comuni create dai narcotrafficanti.

“L’impunità nell’uccisione dei giornalisti è un invito a continuare ad ucciderli, non vedo conseguenze”.

“Non è che i giornalisti siano persone speciali, siamo come tutti gli altri cittadini, ma la gente sta chiudendo gli occhi e tappandosi le orecchie”.

Valdez è stato uno dei cronisti messicani più famosi e amati per le sue battaglie contro la droga e ha vinto il Premio Internazionale della libertà di stampa nel 2011.

In Messico, sono oltre il 2000 i giornalisti uccisi negli ultimi 17 anni.

L’agguato segue di pochi giorni l’eliminazione dell’attivista Miriam Rodriguez protagonista di una forte campagna per far luce su migliaia di desaparecidos, spesso finiti nelle fosse comuni create dai narcos.

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