Francia: auto presidenziale, segreto sulla scelta di Emmanuel Macron

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Quale sarà l’automobile ufficiale di Emmanuel Macron?

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Quale sarà l’automobile ufficiale di Emmanuel Macron? Se lo chiedono i media francesi a pochi giorni dalla cerimonia d’investitura di domenica quando la vettura prescelta sarà sotto gli occhi di tutti.

Il presidente eletto francese potrà selezionare una macchina appartenente alla flotta esistente dell’Eliseo oppure preferire un modello costruito su misura per lui. Non è trapelato finora alcun nome fra quelli dei tre principali marchi automobilistici francesi.

“L’automobile deve incarnare il prestigio e la modernità della Francia, ma, allo stesso tempo, il presidente non deve apparire come un privilegiato in tempi di difficoltà economiche, deve esserci un giusto equilibrio fra prestazioni e sobrietà”, spiega Jean Garrigues, storico esperto della V Repubblica, citato dal quotidiano Le Parisien. Garrigues pronostica che Macron prediligerà l’aspetto ecologico piuttosto che quello ecologico, come François Hollande che aveva scelto un modello ibrido.

A meno che il fondatore di “En Marche” non scelga di “camminare” verso l’Eliseo come fece Valéry Giscard d’Estaing nel 1974.

Al di là della scelta dell’auto ufficiale, Macron avrà davanti a sé fra i vari dossier industriali quello del settore automobilistico da rilanciare. Il mercato francese ha toccato il fondo nel 2013 e l’anno scorso ha cominciato a riprendersi, ma la produzione annua di veicoli resta inferiore di un milione a quella pre-crisi del 2007, spiega il settimanale Le Point.

Inoltre le case francesi hanno delocalizzato la produzione all’estero: nel 2015 poco più di un’auto su due del gruppo PSA e meno di una su tre di Renault sono state prodotte in Francia. I costruttori automobilistici hanno tagliato 75.000 posti di lavoro fra il 2008 e metà 2016 (riporta l’istituto nazionale di statistica francese), è aumentato il ricorso ai lavoratori interinali e sono stati chiusi vari siti, come quello PSA a Aulnay-sous-Bois.

Mentre il lavoro è diventato precario, i gruppi automobilistici vedono aumentare il fatturato nel primo trimestre 2017 rispetto a un anno fa: circa il 25% in più per Renault, il 4,9% per PSA.

Ultimo simbolo del malessere dei lavoratori del settore la lotta dei lavoratori della Gm&S a La Souterraine, azienda in amministrazione controllata, che giovedì hanno minato la fabbrica con bombole di gas per fare pressione sui loro principali clienti, PSA e Renault, affinché mantengano un volume di ordini sufficiente. I rappresentanti sindacali si augurano di incontrare Emmanuel Macron.

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