Legislative di giugno in Francia: cosa accadrà adesso

Legislative di giugno in Francia: cosa accadrà adesso
Di Euronews
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Le legislative potrebbero dar luogo a almeno tre scenari diversi, tra gli altri quello della coabitazione

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Le elezioni presidenziali sono appena finite in Francia, ma la campagna elettorale continua. Attenzione, strategia e energia sono sono adesso tutte concentrate sulle legislative di giugno. Elezioni in cui il neoeletto presidente spera di poter ottenere una forte maggioranza parlamentare.

In primo luogo per avere il voto di fiducia al governo che verrà nominato nei prossimi giorni e in seguito per potere governare.

Come speiga questa giornalista, Nabila Ramadani:

“La prima sfida di Emmanuel Macron è è quella di assicurarsi una maggioranza all’Assemblea nazionale in modo che possa governare e promuovere le proprie riforme. Lui è cosciente del lavoro istituzionale e di cambiamento di cui la Francia ha bisogno”.

La Francia è una Repubblica semipresidenziale, il presidente nomina il proprio premier che a sua volta propone una squadra governativa.

Le legislative potrebbero dar luogo a almeno tre scenari diversi:

uno è che Macron ottenga una forte maggioranza cosa che gli permetterebbe di mettere in atto le proprie politiche ultraliberali e filo-europee.

Una seconda possibilità è che il partito ottenga la maggioranza relativa e per governare debba procedere a stringere alleanza con altre forze politiche.

Una terza possibilità è che non abbia una maggioranza, in questo caso sarebbe costretto a nominare un premier dell’opposizione, si avrebbe la cosidetta coabitazione e la politica interna del Paese sarebbe in effetti gestita dall’opposizione.

La Francia ha già conosciuto tre coabitazioni, l’ultima risale al quinquennio 1997-2002 Jacques Chirac e Lionel Jospin (1986-1988, Mitterrand-Chirac; 1993-1995 : Mitterrand – Balladur and the last one was in 1997-2002, Chirac -Jospin )
La coabitazione è una situazione che porta all’impasse politica per evitare il più possibile questa situazione a partire dalle elezioni del 2002 il mandato presidenziale è stato ridotto a cinque anni, cioè alla durata della legislatura, e le presidenziali si tengono poche settimane prima delle legislative.

L’esito delel legislative non è scontato, anche se la sinistra è ai minimi storici in Francia, gli elettori de I repubblicani, partito di centro destra, così come gli elettori di Melanchon non intendono votare per En Marche.

Non solo, stando a un sondaggio “Ipsos /Sopra Steria”: http://www.francetvinfo.fr/elections/presidentielle/legislatives-61-des-francais-ne-souhaitent-pas-qu-emmanuel-macron-dispose-d-une-majorite-absolue-a-l-assemblee-selon-un-sondage-ipsos-sopra-steria_2180021.html pubblicato domenica, il 61% dei francesi intervistati non auspica che il neopresidente abbia una maggioranza parlamentare, dichiarando in effetti di aver votato non a favore di Macron ma contro la Le Pen.

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