Oltre 700 feriti e 37 morti rappresentano il bilancio delle vittime della repressione delle forze dell’ordine venezuelane, a far data dall’inizio di aprile.
Oltre 700 feriti e 37 morti rappresentano il bilancio delle vittime della repressione delle forze dell’ordine venezuelane, a far data dall’inizio di aprile.
Uno degli ultimi deceduti in ordine di tempo porta il nome di un 18enne musicista, Armando Canizales, ucciso nel corso di una manifestazione a Caracas.
All’indomani della sua morte, Gustavo Dudamel, uno dei più famosi direttori d’orchestra contemporanei, attacca il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, per la repressione in corso.
“Ho condiviso con lui nove anni della mia vita, mi rende triste che non sia riuscito a godere di tutta la sua (vita): un mese fa, aveva compiuto 18 anni”.
Dudamel ha postato su Facebook un appello intitolato “Alzo la voce”, in cui critica aspramente l’operato governativo, contrariamente a quanto fatto sinora.
Il motivo delle proteste che hanno portato a numerosi scontri in piazza è il tentativo della Corte Superema di eliminare il Parlamento, dove il fronte anti-Maduro è forte e radicato.