Trump: l'opinione del nostro corrispondente, "caotici" i primi 100 giorni

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La scorsa settimana Donald Trump ha affermato che nessun’altra amministrazione ha realizzato più cose della sua nei primi 90 giorni.

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La scorsa settimana Donald Trump ha affermato che nessun’altra amministrazione ha realizzato più cose della sua nei primi 90 giorni. Siamo ormai arrivati a 100 giorni e per esaminarli Alasdair Sandford ha sentito il nostro corrispondente Stefan Grobe.

Stefan Grobe, euronews: “Credo che questi primi tre mesi, questi primi 100 giorni, siano stati caratterizzati da molto caos, perché Trump non è abituato a governare. Trump sta ancora cercando di trovare la propria strada, la propria posizione. Ha fatto molte cose. È stato molto attivo, ma alla fine molto di quello che ha fatto è facile da smantellare perché è stato realizzato attraverso ordini esecutivi e non cercando il consenso del Congresso. Quindi non so se ha avuto successo, ma di sicuro è dilettevole, Alasdair”.

Alasdair Sandford, euronews: “Per quanto riguarda altre promesse, abrogare l’Obamacare e sostituirlo, costruire un muro con il Messico e limitare gli ingressi nel Paese finora ha fallito”.

Grobe: “Ha promesso di andare veloce nei primi 100 giorni. Ma non è andata così. Perché si è scontrato con le complessità di Washington, del Congresso. Quindi per quanto riguarda il sistema sanitario siamo a un punto morto. Non sono neppure sicuro che vedremo un progetto di legge sostitutivo alla fine. Il muro al confine è la questione più cara a Trump, ma per molti membri del Congresso è uno scherzo anche se non lo dicono in questo modo. Trump ha detto che dovrà pagarlo il Messico, il Messico ha risposto di no. Allora cosa accadrà? I contribuenti alla fine pagheranno il conto se un muro sarà mai costruito. La sua politica sull’immigrazione è stata bloccata dai tribunali. Quindi cosa resta? Ha promesso di riportare i posti di lavoro, specialmente quelli del settore manifatturiero, negli Stati Uniti. È qualcosa che va oltre il suo controllo. Quanto ha ottenuto certamente è che il suo elettorato di base gli è rimasto fedele, non lo abbandona. Fin quando è così, ha molta libertà di azione politica cosa che gli conferisce una posizione forte nel braccio di ferro con il Congresso”.

Sandford: “Sul piano mondiale, “America First” è stato il suo grande slogan durante l’investitura. Ci si aspettava una posizione isolazionista e invece su Siria e Corea del Nord non è stato tanto isolazionista come ci si aspettava”.

Grobe: “Sì, assolutamente. Ed è stato fortemente criticato dai commentatori conservatori i quali dicono che è un presidente come un altro che cede alla tentazione di lanciare qualche bomba su una pista aerea in Siria. Questo non ha avuto un impatto sulla situazione sul terreno, ma ha dimostrato che c‘è perlomeno una volontà esitante di Trump di intervenire in questo conflitto. Ha cambiato opinione sulla Cina, sul Nafta, sulla Nato. Su molte questioni quindi il Trump presidente contraddice il Trump candidato”.

Sandford: “Per finire Stefan, lo stile di Trump, le tempeste di twitter, le accuse di false notizie… È ancora lo stesso vecchio Donald Trump o sta diventando un po’ più presidenziale?”

Grobe: “La mia impressione è che stia estenuando gli statunitensi con tutto questo. E c‘è un po’ meno interesse. Ricordo quando ogni singolo tweet di Trump finiva per essere il titolo principale dei notiziari. Questi tempi sono sicuramente finiti. Gli osservatori professionisti di Trump stanno ancora cercando di capire cosa stia succedendo nell’edificio dietro di me. Anche alle 7 del mattino. Ma Trump è un personaggio e non è cambiato finora. E dubito che possa cambiare”.

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