Lo scambio, attraverso circa 80 bus, fra due paesi sciiti e due sunniti. Evacuati circa 30 mila civili
In condizioni umanitarie disperate, è iniziata in Siria, dopo giorni di rinvii, l’evacuazione dei civili da quattro città, vicine a Damasco e Idlib, assediate da anni. Zabadani, Madaya, Kefraya, e al-Foua. Centri, i primi i due, a maggioranza sunnita assediati dall’esercito e dai miliziani di Hezbollah, cittadine cristiane le altre due, sotto tiro dei ribelli islamisti di Hayat al-Tahrir al-Sham.
Syria: Evacuation begins in besieged towns https://t.co/WGYBLrASJVpic.twitter.com/upvKVrJxXy
— dwnews (@dwnews) 14 aprile 2017
Un’evacuazione che coinvolge oltre 30.000 persone, resa possibile dopo un accordo raggiunto tra il governo siriano di Bashar al Assad e i ribelli, con la mediazione di Qatar e Iran. Circa 80 autobus sono arrivati a Rashidin, a ovest di Aleppo, per trasferire i civili verso le aeree controllate dal regime di Damasco. In tutte e quattro le cittadine, la situazione umanitaria è terribile: ormai manca tutto, medicine cibo, acqua. Pochissimi i convogli delle Nazioni Unite che in questi ultimi mesi sono riusciti a portare soccorsi.
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— Él Presidentë (@El_In_Charge) 13 aprile 2017