Quale occasione migliore del Forum dell’Artico per dare un colpo di piccone al gelo nelle relazioni fra Mosca e Washington?
Quale occasione migliore del Forum dell’Artico per dare un colpo di piccone al gelo nelle relazioni fra Mosca e Washington? Vladimir Putin ad Arcangelo, dove la Russia ha ospitato l’evento, ha cercato il riavvicinamento con Donald Trump ponendo l’accento sui punti di contatto fra i due leader: la convinzione che i cambiamenti climatici non siano provocati dagli esseri umani e la guerra in Siria.
“Abbiamo la percezione – ha dichiarato – che i nostri partner americani siano interessati a sviluppare questa cooperazione e questo è un ottimo segnale. Ci auguriamo che questa cooperazione si estenderà ad altre regioni del mondo, incluso l’Artico. Non c‘è dubbio che abbiamo qualcosa in comune, e questo è la lotta al terrorismo internazionale. Il fatto che il presidente Trump si sia fissato quest’obiettivo è giusto e noi sosterremo questo lavoro”.
L’occasione dell’incontro fra i due leader potrebbe essere il Consiglio dell’Artico, cui partecipano tutti i paesi con territori nella regione, se la Finlandia decidesse di organizzare una sessione quest’anno.
Al di là della diplomazia, al centro del Forum è l’ambiente: “Anche se abbiamo diversificato la nostra economia e approfittiamo del boom nel settore turistico – ha detto il presidente islandese Gudni Johannesson – dipendiamo ancora dalle risorse marine. L’oceano è di vitale importanza per noi. Anzi, è di vitale importanza per tutta l’umanità”
E così è la regione artica, che con lo scioglimento dei ghiacci che facilita lo sfruttamento degli idrocarburi, diviene sempre più un luogo d’interesse strategico dal punto di vista commerciale.