Attacchi terroristici di Bruxelles. Il dolore di chi convive con l'incubo un anno dopo

Attacchi terroristici di Bruxelles. Il dolore di chi convive con l'incubo un anno dopo
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Ad un anno dagli attacchi che hanno colpito la capitale d'Europa euronews ha intervistato alcune persone che hanno vissuto quei momenti e che hanno perso un loro caro

PUBBLICITÀ

Jef, proprietario di una birreria belga, era all’aeroporto di Bruxelles Zaventem un anno fa quando due terroristi si fecero esplodere.
“C’era molto caos – ricorda – sembrava di essere in guerra. Mi ricordo che c’erano vari tipi di persone. Da una parte alcune molto calme e dall’altra gente in preda al panico. Sono successe molte cose in un lasso di tempo brevissimo. E mi ricordo che la mia prima reazione è stata: chi posso aiutare?”

Quella mattina doveva prendere un volo per l’Italia. Ma mentre stava facendo la fila per il check-in si allontano’ per fare una telefonata. Un attimo dopo, l’esplosione. La persona che era davanti a lui rimase uccisa, quella dietro gravemente ferita.

“Penso alle vittime tutti i giorni o quasi. Ciò che è accaduto quel giorno continua ad avere un’influenza su di me. Ha completamente cambiato la mia vita. Mi sveglio in piena notte pensandoci. Adesso dopo un anno ritorna l’attenzione, soprattutto da parte dei media su quello che è accaduto. E penso che lo porterò dentro di me per il resto della mia vita”.

Bart Migom era un ragazzo belga di 21 anni. Stava andando a trovare la sua ragazza americana quando fu ucciso in aeroporto. Ci sono voluti tre giorni di test del DNA per confermare la sua morte.
Sognava un futuro insieme ad Emily, come lei stessa racconta dalla sua casa in Georgia, negli Stati Uniti.
“Volevamo sposarci e vivere insieme. Abbiamo sempre parlato del futuro. Quando vedo le nostre foto insieme io non mi riconosco, non so nemmeno chi fosse quella ragazza. Perché io non sono più la stessa da quando lui mi è stato portato via.”
Convivere con questo dolore è difficile, spiega:
“La mia vita è come un lampadario che si è frantumato in un milione di pezzi e rimettere insieme pezzo per pezzo è quasi impossibile. Rivivo il dolore ogni singolo giorno. A volte non riesco a credere che sia passato solo un anno. Mi sembra di non avere Bart accanto a me da una vita. “

In tutto 32 persone sono state uccise e più di 300 ferite negli attacchi terroristici avvenuti presso la stazione della metropolitana Maelbeek e all’aeroporto.
Quello che è successo quel giorno di un anno fa, è certamente ancora difficile per molti. Ma oltre al dolore, per alcuni si aggiungono le battaglie con le assicurazioni per l’ottenimento di indennizzi.
Damon Embling, Euronews, Bruxelles.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Un anno fa gli attentati all'aeroporto di Bruxelles e alla metro di Molenbeek

Un anno dopo gli attentati di Bruxelles, le testimonianze di chi ha vissuto quei momenti

Francia, deficit al 5,5%, Attal ribadisce: "Per il 2027 al 2,7%" ma per Moody's improbabile