I bassorielivi di circa 2.
I bassorielivi di circa 2.000 anni fa, scoperti nei tunnels alla moschea di Giona del XII secolo distrutta dai bombaradmenti dell’Isil del 2014, durante la presa di Mosul, sarebbero serviti per finanziare il califfato. E’ la conclusione di un team di archeologi locali che dopo l’ingresso delle truppe irachene a gennaio, ha analizzato i reperti che si trovano sotto uno dei monumenti più sacri del paese.
“Come si può notare”, ha spiegato Musab Mohammed Jassim, del Dipartimento delle Antichità di Ninive, “gli scavi sono molto profondi e riguardano una ramificazione complessa di tunnel. L’uno si interseca con l’altro. Lo scopo era di scavare un’area più grande possibile per fare in modo di portare alla luce gli artefatti e saccheggiarli”
Diversamente da quanto accaduto in siti d’importanza storica distrutti per scopi propagandistici, come nel caso di Palmira in Siria, l’Isil aveva programmato la conservazione di questi reperti, per ricavarne una fonte di reddito. I tunnels sono andati cosi in profondità da permettere agli archeologi di scoprire un tempio scavato nella roccia risalente al periodo assiro finora sconosciuto.