Wikileaks svela: la Cia spia telefoni, tv e navigatori

Wikileaks svela: la Cia spia telefoni, tv e navigatori
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Di Luca Colantoni
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Migliaia di documenti già pubblicati sul sito di Assange. L'FBI apre un'inchiesta

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Uno scenario da far impallidire anche George Orwell e il suo “Grande Fratello” immaginato nel romanzo 1984. Stavolta nessuna immaginazione, tutto vero. Nome in codice “Vault7”. E’ questa la sigla con la quale Wikileaks, l’organizzazione creata da Julian Assange, ha catalogato gli oltre 8000 file che attesterebbero che la Cia, grazie ad un programma di hackeraggio chiamato ‘Weeping Angel’ (l’angelo
piangente) sarebbe in grado di controllare ogni tipo di smartphone sia IOS che Android ed anche alcuni televisori di ultima generazione. Ma non solo, grazie ad alcuni Malware sarebbe riuscita a penetrare nei sistemi criptati dei piu’ popolari servizi di messaggistica e nei navigatori satellitari delle auto. Il tutto grazie ad una base operativa che la piu’ famosa agenzia di spionaggio americana avrebbe nel consolato americano di Francoforte da dove gli hacker, sotto copertura, si sarebbero occupati di cyberspionaggio in Europa, Medio Oriente e Africa. In pratica ogni oggetto tecnologico in questione, ormai alla portata di tutti, si trasformerebbe in un potente microfono dal quale controllare ogni passo nella vita quotidiana. “Sanno quando sei in autobus Sanno quando guardi la televisione. Sanno quando usi ogni dispositivo mobile dotato di batteria – dice Will Donaldson, esperto di cybersicurity – Ci sono talmente tanti buchi nei sistemi che è possibile fare tutto questo e tanto altro ancora. Addirittura potrebbero manovrare in remoto la televisione, far credere al proprietario che sia spenta ed ascoltare tranquillamente le sue conversazioni senza alcun consenso”.

IL TWEET DI WIKILEAKS CON LA PUBBLICAZIONE DI “VAULT7”

RELEASE: Vault 7 Part 1 “Year Zero”: Inside the CIA's global hacking force https://t.co/h5wzfrReyypic.twitter.com/N2lxyHH9jp

— WikiLeaks (@wikileaks) 7 marzo 2017

Si rischia la battaglia politica. Per questo la Casa Bianca è ancora sul “No Comment”, idem da Francoforte in quanto ancora non è possibile fare una piena valutazione dei tantissimi file pubblicati da Wikileaks. Per ora è materia spiegata dai cyberesperti come
Varun Badhwar, CEO di RedLock: “Io credo che qualsiasi cosa connessa ad internet possa essere hackerata e quindi resa vulnerabile. Ormai la gente deve entrare in quest’ottica e deve sapere che quando usa il proprio dispositivo in casa, in ufficio o durante la vita di tutti i giorni, c‘è il rischio di essere controllati.”.

Intanto, coordinata dall’FBI e dalla stessa cIA, sarebbe già scattata la caccia alla talpa per scoprire come i documenti dell’Intelligence americana siano finiti nelle mani di Wikileaks.

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