Bruxelles avverte: l'Italia deve aggiustare i suoi conti pubblici entro il 30 aprile

Bruxelles avverte: l'Italia deve aggiustare i suoi conti pubblici entro il 30 aprile
Di Euronews
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Pubblicata la relazione semestrale della Commissione europea. L'Italia rischia la procedura d'infrazione se non ridurrà il suo sebito pubblico.

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L’Italia ha tempo fino al 30 aprile per ridurre il suo debito pubblico di almeno lo 0,2% del Pil. Se non verranno attuate le riforme strutturali necessarie, la procedura d’infrazione sarà inevitabile. Chiaro l’avvertimento della Commissione europea, che mercoledì ha pubblicato la sua relazione semestrale. Tuttavia, la decisione sarà presa in primavera sulla base del rispetto degli impegni presi dal Paese a febbraio. Impegni sui quali però Padoan non ha fornito dettagli. Nella sua prima lettera inviata a Bruxelles a inizio febbraio, in risposta alle osservazioni sulla manovra di bilancio del 2017, il ministro dell’economia – secondo la relazione – “non aveva indicato sufficienti dettagli sulle misure effettive che il governo intende adottare da permettere la loro incorporazione nelle
previsioni economiche 2017 della Commissione” e che quindi saranno “tenuti in conto non appena gli impegni presi nelle summenzionate lettere saranno messi in atto”.

Bacchettata anche la Germania colpevole di risparmiare troppo senza reinvestire. Come spiega Pierre Moscovici, Commissario europeo all’economia, “la Germania ha iniziato l’anno scorso ad incoraggiare gli investimenti pubblici ma deve fare di più. Seguiremo da vicino l’evoluzione di questa situazione, che è la chiave per l’ eurozona. Faremo le raccomandazioni necessarie in primavera e poi giudicheremo sulla base dell’azione del prossimo governo, a quel punto avremo una tabella di marcia più chiara”.

Se Berlino deve stimolare l’economia con investimenti pubblici, la Francia invece deve ridurre il suo deficit.
L’eccessivo virtuosismo della Germania crea insomma distorsioni significative per tutta la zona euro. Maggiori investimenti favorirebbero la crescita economica generale anche in quei paesi che si trovano in difficoltà.

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