Ucciso "alla 007" il fratellastro del dittatore nordcoreano Kim Jong Un

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Di Alberto De Filippis
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Due agenti-donna lo uccidono con punte avvelenate. Muore così il fratellastro del dittatore di Pyongiang, assasinato in Malaysia

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Ucciso perché sapeva troppo? È stato assassinato Kim Jong-nam, fratellastro più grande del leader nordcoreano Kim Jong-un. L’omicidio è avvenuto in un aeroporto della Malaysia ad opera di due agenti-donna non identificate che lo avrebbero freddato “con punte avvelenate”. Le sospette sarebbero poi svanite nel nulla in un’azione che ha rafforzato la convinzione della polizia locale che possa esserci la Corea del Nord dietro l’operazione.

La notizia è stata confermata da fonti governative di Seul. Si tratta del secondo caso di morte di un’altra alta personalità della famiglia Kim, al potere da 70 anni circa, dopo l’esecuzione di dicembre 2013 di Jang Song-thaek, zio del leader attuale, una volta suo tutore e numero due del regime.

Kim Jong-nam era caduto in disgrazia da tempo. Nel 2011 aveva cercato di raggiungere il Giappone a maggio 2001 con un passaporto falso dominicano volendo godersi una vacanza a Tokyo Disneyland. Si era però sempre mostrato critico verso il sistema nordcoreano. Anche in occasioni pubbliche. Per questo sapeva di avere le ore contate.

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