Bacchettate alla Nato e mano tesa agli USA di Trump. Il mondo secondo Lavrov

Bacchettate alla Nato e mano tesa agli USA di Trump. Il mondo secondo Lavrov
Di Diego Giuliani
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Il Ministro degli esteri russo alla sua conferenza stampa annuale: "Una cattiva idea le truppe nei paesi baltici. Pronti a collaborare con Washington"

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Difesa degli interessi nazionali, pragmatismo in politica estera e apertura alla collaborazione sul fronte internazionale: si moltiplicano, nell’interpretazione di Sergei Lavrov, i ponti che avvicinano Russia di Putin e Stati Uniti di Trump.

“Noi dietro all’hackeraggio agli Stati Uniti? Chi ci accusa non muove un dito

Nella sua tradizionale conferenza stampa annuale, il Ministro degli esteri russo chiarisce insomma che l’era Obama appartiene al passato e che se non ha risposto all’espulsione dei suoi 35 diplomatici dagli Stati Uniti è proprio per cominciare col piede giusto i rapporti col nuovo inquilino della Casa Bianca.

Trump dossier a crude provocation compiled by a fugitive crook, says Russian minister https://t.co/JLlCKWUA4W

— The Guardian (@guardian) 17 gennaio 2017

“Una provocazione le accuse di legami con Mosca che comprometterebbero Trump”, ha detto inoltre LavrovRidicole, dice poi in sostanza, le accuse di averlo favorito penetrando il sistema informatico dei Democratici. “Non sta a me provarne la falsità – aggiunge -. Vi basti però pensare che ad accusarci sono le stesse persone che si rifiutano di elaborare regole che riportino l’ordine sulla scena mediatica e di moltiplicare gli sforzi per combattere il cybercrimine”.

Lavrov says allegations of Russian cyber attacks are fabricated https://t.co/8r0c2hBC1epic.twitter.com/mrRRGjp3ze

— Reuters World (@ReutersWorld) 17 gennaio 2017

Bacchettate alla Nato: “Una cattiva idea” le truppe nei paesi baltici

Dagli Stati Uniti alla Nato il passo è poi breve. Una bacchettata il Ministro degli esteri russo la riserva quindi anche all’Alleanza Atlantica, bollando come un grossolano “errore di valutazione” e una “cattiva idea”, la decisione di inviare delle truppe nei paesi baltici.

“Se le forze della Nato – ha detto Lavrov – non riescono a concepire un modo migliore di impiegare le loro truppe che quello di inviarle in Estonia, ai confini con la Russia, significa allora che la loro intelligence non fa bene il suo lavoro. E che la Nato non realizza quindi cosa accade altrove, all’interno del suo stesso raggio d’azione”.

Un ultimo monito riguarda poi i paesi balcanici: “La tensione sta salendo rapidamente – ha detto in proposito Lavrov -. L’Unione Europea dovrebbe intervenire per frenare questa escalation”.

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