L'Interpol scopre la vittima numero 10mila di abusi sessuali sui minori

L'Interpol scopre la vittima numero 10mila di abusi sessuali sui minori
Di Euronews
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Mick Moran: "Quello che ci manca è il sostegno politico. Alle aziende chiedo di aiutarci con la privacy"

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Cinque al giorno. E’ questo in media il numero di bambini vittime di abusi sessuali che la banca dati di Interpol consente di identificare in tutto il mondo. Il servizio dati internazionale sullo sfruttamento sessuale dei minori è sostenuto dai paesi del G8 e finanziato dalla Commissione europea. L`Interpol, organizzazione di cooperazione fra polizie di diversi paesi con sede a Lione, ha raggiunto in questi giorni un numero simbolico nella sua drammaticità: la decimillesima vittima identificata. Un lavoro difficile quello di Mick Moran, uno dei responsabili in materia dell’Interpol intervistato dalla nostra Joanna Gill

Gill: “Attualmente solo 49 paesi stanno usano questo database, perché non sono di più? Mancano delle risorse oppure ci sono problemi legali che impediscono una migliore cooperazione”?

Moran: “Una delle cose fondamentali che manca è il sostegno politico. Provate a chiedere a qualsiasi politico: “che cosa stai facendo” e loro risponderanno che stanno facendo “questo o quello”, ma mai abbastanza per queste cose di polizia. Posos dire che esiste una grande competizione per la distribuzione delle risorse.”

Gill: “La privacy online è diventata una questione di diritti civili, ma come può essere bilanciata con la protezione dei bambini vulnerabili”?

Moran: “Spesso quando abbiamo una persona identificata come una vittima di abusi sessuali su minori, e cerchiamo informazioni in Rete, spesso, e purtroppo, ci troviamo di fronte a diverse restrizioni sulla privacy e diventa difficile gestire il caso.

Gill: “Esistono società di social media particolarmente poco disposte a collaborare su questo tema”?

Moran: “Non farò il nome di società. Assolutamente non citero’ delle aziende, ma si, ci sono alcune strutture che ignorano completamente questo problema. A questi vorrei dire di smetterla di nascondersi dietro falsi profili perchè sappiate che la responsabilità è la vostra. La sicurezza delle strutture va costruita dall’inizio”

Gill: “Dalle esperienze degli agenti che lavorano su questi casi leggo che lo studio di un caso fa stare svegli anche la notte. Cosa vi spinge a continuare a fare il vostro lavoro”?

Moran: “C‘è un caso nelle Filippine che viene in mente e che è stato scoperto attraverso la banca dati ICSE. Qui l’abuso sessuale dei minori è stato accompagnato anche da estrema violenza e danni fisici permanenti a questi bambini. Quindi immaginate cosa significa vedere quelle immagini, ascoltare le loro voci, le loro urla. Si, è un lavoro molto difficile e la spinta è il voler affrontare quella sensazione di impotenza attraverso una indagine seria, su ogni indizio. Lo dobbiamo a questi bambini e abbiamo l’obbligo di farla pagare alle persone che ne abusano”.

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