Francia: cittadini tutti donatori di organi se non si rifiutano

Francia: cittadini tutti donatori di organi se non si rifiutano
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Di Euronews
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La Francia rafforza il principio che ogni cittadino francese è un potenziale donatore di organi.

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La Francia rafforza il principio che ogni cittadino francese è un potenziale donatore di organi. La semplice opposizione orale dei familiari del defunto non basterà più a impedire l’espianto.

Chiarite le modalità di rifiuto della donazione

Mentre dal un lato si consolida il concetto del “consenso presunto”, in vigore dal 1976, dall’altro vengono precisate le modalità del rifiuto.

Per esprimerlo finora occorreva iscriversi a un registro nazionale inviando un formulario e una copia della carta d’identità per posta. Finora l’hanno fatto soltanto 150.000 persone. Ora l’iscrizione è possibile online a partire dal 23 gennaio.

Il rifiuto può essere espresso anche per iscritto e il documento deve essere affidato ai familiari. Oppure la volontà può essere manifestata a voce, ma la famiglia deve trascrivere la conversazione. Un’altra novità è la possibilità di esprimere un rifiuto parziale per alcuni organi o tessuti.

Les règles du don d'organes clarifiées depuis le 1er janvierhttps://t.co/roVqDPer9i#AFPpic.twitter.com/iOa8g7fkJ0

— Zingg (@ezingg) 3 janvier 2017

Trapianti in aumento, ma raddoppia il numero dei pazienti in attesa

La riforma voluta dal governo socialista punta a far diminuire il tasso di opposizione delle famiglie al 25% (dall’attuale 32,5%) nei prossimi tre anni.

Non esiste in Francia un registro “positivo” per le persone disposte a donare i propri organi, ma esistono carte per i donatori rilasciate da organizzazioni specializzate.

Nel 2015 il Paese ha registrato un aumento dei trapianti (ne sono stati realizzati oltre 5700) del 7% rispetto all’anno precedente, ma il numero di pazienti in attesa di organi è quasi raddoppiato in quasi dieci anni e adesso si attesa a oltre 21.000.

In Italia senza attuazione il principio del "silenzio-assenso"

In Italia è in vigore il principio del consenso o del dissenso esplicito, mentre non è stato ancora attuato il principio del “silenzio-assenso” introdotto dalla Legge 91/99.

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