In Polonia solo chiesa ed esecutivo potranno sempre essere autorizzati a manifestare
Non siamo al divieto di adunata sediziosa, ma poco ci manca. Il parlamento polacco ha accolto un’emendamento alla legge sui raduni pubblici, con cui viene limitata la libertà nelle manifestazioni, dando la preferenza a quelle indette dagli organi pubblici, dalla chiesa cattolica e altre associazioni religiose.
Il provvedimento è stato accolto dal Sejm, l’Assemblea, con la maggioranza del partito populista Diritto e giustizia (Pis), a favore erano 224 deputati, contrari 196, astenuti 14.
Una decisione che fa indignare il difensore civico: “Se qualcuno organizzasse una protesta e lo comunicasse alle autorità, e iniziasse i preparativi, beh se il governo volesse, potrebbe dire scusate, ma purtroppo oggi organizziamo una manifestazione e non possiamo autorizzarvi. È una scusa per vietare qualsiasi manifestazione scomoda”.
Perché secondo le nuove regole le richieste degli organi pubblici e delle chiese per organizzare i raduni avranno la priorità rispetto a quelle di altri enti e gruppi. Se questa legge fosse stata effettiva nei mesi scorsi le proteste di popolo anche per il diritto delle donne alla libera scelta non sarebbero state probabilmente possibili.