Castro: le reazioni in Europa

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Di Euronews
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A Madrid decine di persone si sono radunate davanti all’ambasciata cubana, per esprimere le loro condoglianze e salutare la memoria del lider maximo.

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A Madrid decine di persone si sono radunate davanti all’ambasciata cubana, per esprimere le loro condoglianze e salutare la memoria del lider maximo.
In Spagna, come anche in Italia, risiedono molti dissidenti cubani, alcuni dei quali sono stati scarcerati grazie alla mediazione del governo spagnolo, oltre che del Vaticano e dell’Unione europea.
Alcuni di loro sono venuti per gridare “libertà a Cuba”, e si sono verificati alcuni animati scambi di vedute.
“Abbasso Fidel Castro, viva una Cuba libera e libertà a quanti sono in carcere a Cuba per aver detto la verità. È ora che Cuba divenga una democrazia”, dice uno dei dissidenti, mentre un sostenitore di Castro si dice rattristato: “Sapevamo che sarebbe successo un giorno l’altro, comunque si è guadagnato di diritto un posto nella storia”, aggiunge il militante castrista.

Il Primo Ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha salutato in un tweet “una figura di rilevanza storica”.

A Londra un commento alle telecamere lo ha rilasciato Jeremy Corbyn, il leader laburista, spesso accusato di essere troppo a sinistra per poter aspirare a diventare Premier. Ma pur sempre rieletto dalla base del partito.

“Quello che mi impressiona di Cuba è il sistema dell’educazione e della sanità. E penso che l’eredità di Fidel Castro sta in questo, ma anche nella figura enorme del leader storico. Quello che ha militato contro l’apartheid, quello che ha portato un linguaggio diverso e valori nuovi”.

Dall’Italia, oltre ad alcune figure dell’ex PCI, ha reagito il Ministro degli Esteri Gentiloni, annunciando la presenza del governo alle esequie ma anche parlando di una figura con luci e ombre. Più o meno quanto sottolineato da François Hollande.

“Ha sempre voluto con fierezza difendere Cuba da tutte le pressioni esterne, in particolare in rapporto all’embargo che colpiva il suo Paese. E anche se ho più volte denunciato le violazioni dei diritti umani a Cuba, ho sempre ritenuto che l’embargo fosse una decisione unilaterale inaccettabile”.

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