In Germania ancora disagi nel traffico aereo per il secondo giorno di sciopero dei piloti di Lufthansa prorogato fino a venerdì.
In Germania ancora disagi nel traffico aereo per il secondo giorno di sciopero dei piloti di Lufthansa prorogato fino a venerdì. Cancellati 830 voli, di cui 82 di lungo raggio, dopo i 876 già annullati ieri. In due giorni 215mila passeggeri sono rimasti a terra.
“Non abbiamo subito soltanto un impatto diretto dallo sciopero – ha commentato Harry Hohmeister, consigliere della compagnia – ma stiamo constatando anche un calo delle prenotazioni nel medio termine. Perderemo in totale circa dieci milioni di euro.”
Additional strike announced by Vereinigung Cockpit (VC) on 23. and 24. November 2016. Please find more info here: https://t.co/k1nVPOJz0B.
— Lufthansa (@lufthansa) 23 novembre 2016
Il conflitto sindacale è iniziato nell’aprile 2014. Per il sindacato, il management non ha tramesso nessuna offerta degna di essere negoziata: “Vorremmo volare ma non intendiamo fermare la nostra protesta sui salari fino a quando la nostra richiesta non sarà accettata”, ha spiegato il portavoce del sindacato di categoria, Joerg Handwerg.
Per i 5.400 piloti il sindacato Vereinigung Cockpit chiede a Lufthansa aumenti salariali retroattivi a partire dal 2012 pari al 3,7% all’anno. Lufthansa ha offerto un +2,5% su una durata di oltre sei anni.
“Quello che mi dà più fastidio è che tutto avviene da un momento all’altro, non è possibile fare nessun piano. Da un’ora all’altra, senza nessun preavviso di qualche giorno, ai passeggeri viene detto che il volo è stato cancellato”, si lamenta un passeggero. “Credo che ora la mia pazienza stia lentamente finendo. Ho volato per anni, ma questo è incredibile. No, nessuna comprensione.”
Il braccio di ferro, tutt’altro che finito, ha ripercussioni politiche. Michael Fuchs, vice-presidente del gruppo parlamentare dell’Unione di centro-destra, ha chiesto al ministro del Lavoro, Andrea Nahles, una legge che imponga l’obbligo di arbitrato in caso di scioperi.