Alla scoperta del Teknopark di Istanbul, tra multinazionali, start-up e agevolazioni fiscali

Alla scoperta del Teknopark di Istanbul, tra multinazionali, start-up e agevolazioni fiscali
Di Euronews
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Un hub di innovazione alle porte della capitale turca. Il Paese ormai ospita 50mila aziende a capitale straniero

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Questo è il secondo episodio della serie Target Turchia.

(“Qui il primo episodio”):https://www.youtube.com/watch?v=GIl_4lS5U1s

Per ottenere nuove opportunità, molte aziende internazionali stanno istallando in Turchia le loro sedi regionali e i centri per l’innovazione.
Siamo nel nuovo Teknopark di Istanbul, qui troviamo le più grandi multinazionali spalla a spalla delle più innovative start -up del Paese. Un vero ecosistema che comprende 2500 ingegneri in ricerca e sviluppo che hanno come credo l’innovazione e la conquista di nuovi mercati.

Ed è proprio in questo spirito che un gruppo industriale internazionale (come General Electric) ha installato qui, in aggiunta ai suoi stabilimenti in Turchia, il suo nuovo centro regionale di ricerca e sviluppo.

Ash Nainar, direttore settore vendite General Electric:
“Abbiamo appena fatto 20 milioni di dollari di investimenti qui, in una delle nostre fabbriche per trasformatori. E stiamo raddoppiando lo spazio, creando nuova capacità produttiva. Questo è naturale per noi, dal punto di vista dell’innovazione. Questo è il motivo per cui abbiamo investito in un centro di innovazione: per sviluppare prodotti, capacità e soprattutto soluzioni per i nostri clienti.

I risultati arrivano. Stanno emergendo diversi progetti per la digitalizzazione dei processi industriali, per il mercato interno e anche per i Paesi vicini.

Questo Teknopark è considerato il nuovo hub dell’innovazione in Turchia. È ben connesso con uno degli aeroporti di Istanbul e presenta altri vantaggi significativi.

Bilal Macit, general manager Teknopark: “Qui si ha la possibilità di essere parte di un cluster supportato da Teknopark Istanbul e dal governo. Inoltre si puo’ godere degli incentivi statali per l’imposta sul reddito, le tasse sull’azienda e sul costo del personale. Alla fine il 50 % delle tasse ti resta in tasca.”

Serge Rombi, giornalista euronews: “Molte compagnie internazionali credono nell’avvenire economico della Turchia. Il Paese oggi conta 50mila società a capitale straniero. La Turchia è anche il secondo Paese dell’OCSE ad aver semplificato le regole per gli investimenti stranieri diretti negli ultimi venti anni”.

Negli ultimi dieci anni, il gigante statunitense delle bibite Coca Cola ha investito quasi un miliardo di dollari (925 milioni di dollari) in Turchia.
Siamo nel suo quartier generale a Istanbul, la società ne ha fatto il suo epicentro operativo per la Turchia e altri otto paesi della regione.
Naturalmente la posizione strategica e il dinamismo del mercato interno sono la fonte di questa scelta. Ma non è tutto.

Galya Frayman Molinas, Coca Cola Turchia, Caucaso e Asia centrale: “Il talento che abbiamo qui in Turchia è ben allenato, prima di tutto. Acuto. Ma la cosa più importante è che i nostri talenti hanno la forza di pensare strategicamente in un ambiente volatile. Pensare sul breve termine, agire sul lungo termine, farlo in maniera bilanciata, è sempre stato molto importante e questa è una delle plusvalenze che i talenti turchi offrono al mondo”

Un dinamismo economico, un quadro strategico e propizio per l’innovazione: la Turchia spera di incrementare la sua rete di investitori.

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