Il passo indietro di Hillary Clinton

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Hillary Clinton, prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti, ha scritto una pagina di storia.

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Hillary Clinton, prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti, ha scritto una pagina di storia.

La sua corsa alla Casa Bianca è un fatto senza precedenti.

Hillary è il trionfo della perseveranza e della resistenza. Ma nessuno dubita della sua preparazione, cui lavora da tempo.

Barack Obama:

“Non c‘è mai stato un uomo o una donna, ha dichiarato Obama, che sia più qualificato di Hillary Clinton a diventare presidente degli Stati Uniti d’America.”

Moglie e braccio destro dell’ ex presidente Bill Clinton, senatrice prima, segretario di Stato poi, si è guadagnata il consenso dei sui elettori sul campo.

L’ex first lady non si è mai tirata indietro, nonostante le critiche all’interno del suo stesso partito.

Ad aprile l’annuncio ufficiale: “correrò per la Casa Bianca.”

Dalla sua ha l’esperienza del potere e anche gli errori commessi esercitando il potere.
E questi sembrano non abbandonarla.

Ma c‘è prima l’uccisione di Bin Laden, un successo e a colpo medicatico da incassare per Hillary, segretario di Stato del presidente Obama.

Ma il suo percorso istituzionale, come dicevamo, è incoronato anche da spine.

La morte di quattro americani, tra cui l’ambasciatore americano, nell’attentato di Benghazy la perseguita.

Come la vicenda delle email ricevute e inviate da un server personale.

“Ho commesso un errore.Non lo rifarei. Si è trattato di un errore, di cui mi assumo interamente la responsabilità”.

Sostenuta dalle donne, Hillary Clinton è riuscita a saldare questa parte dell’elettorato, presentandosi come portabandiera dei loro diritti.

“Trump mi accusa di giocare la carta delle
Beh, se la lotta per l’assistenza sanitaria per le le donne e il congedo familiare retribuito e parità di retribuzione è giocare la carta delel donne, allora sono ben contenta di giocarla”.

Nei tre dibattiti televisivi con l’avversario, esce vincitrice e riesce a non cadere nelle procazioni tese da Trump costringendolo sulla linea difensiva.

Il 28 ottobre, a 11 giorni dalle presidenziali, lo scandalo delle email fa nuovamente capolino, in seguito a una lettere del direttore del Fbi inviata al Congresso.
Clinton sa che su questo crinale si gioca tutto, chiede che si mostrino tutti i fatti.

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Riprende subito la campagna elettorale, non tralasciando di parlare dell’inchiesta.

“Trovo strano, molto strano che una cosa simile esca fuori giusto a qualche giorno dalle elezioni.
Donald Trump sta già imbastendo tutta una serie di menzogne, sta facendo del suo meglio per confondere le idee e scoraggiare gli americani.

Ma Hillary non si dà per vinta:

“Mia madre mi ha insegnato a non mollare ….mai; mi sono battuta per le famigle per tutta una vita e non mi fermo adesso. Abbiamo appena iniziato”.

Ma anche questa volta Clinton è costretta a fare un passo indietro.

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