Dieci ore di tregua, di stop dei bombardamenti deciso dai russi, ma ancora una volta non è uscito da Aleppo nessun civile, non si è arreso nessun miliziano e non è stato possibile distribuire aiuti ag
Dieci ore di tregua, di stop dei bombardamenti deciso dai russi, ma ancora una volta non è uscito da Aleppo nessun civile, non si è arreso nessun miliziano e non è stato possibile distribuire aiuti agli assediati nei quartieri orientali.
Ambulanze, autobus e assistenti erano pronti agli sbocchi di due corridoi umanitari, ma non si è presentato nessuno.
Una donna, un’abitante dei quartieri occidentali attualmente sotto il controllo dell’esercito lealista, diceva:
“Vorrei che i nostri fratelli di Aleppo Est potessero partire in sicurezza e in pace, e che tornasse la pace, non solo ad Aleppo, ma in tutta la Siria”.
Si è poi saputo che alcuni cecchini sparavano sui due corridoi umanitari, e che i ribelli hanno approfittato della pausa dei bombardamenti per tentare di rompere l’assedio. Ne sono scaturiti alcuni scontri, a nord e a sud della città.
Nella zona di Castello road i ribelli hanno anche bombardato il corridoio dal quale avrebbero dovuto uscire i civili. Feriti un cameraman siriano e due militari russi del centro di riconciliazione.