Bocciata la proposta di un santuario delle balene nell'Atlantico

Bocciata la proposta di un santuario delle balene nell'Atlantico
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Di Simona Volta
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Nessun santuario per le balene.

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Nessun santuario per le balene. La proposta, presentata alla 66ª riunone della Commissione Baleniera Internazionale svoltasi a Portorož, in Slovenia, mirava a creare nell’Oceano Atlantico meridionale un luogo in cui i cetacei potessero essere al sicuro. Ma i tre principali cacciatori di balene, Giappone, Norvegia e Islanda, hanno detto no.

Over 1 million voices for a South Atlantic Whale Sanctuary have been ignored. The #IWC2016 vote fails to pass https://t.co/FlHy4tARXVpic.twitter.com/Qh1kAUZSIS

— Greenpeace (@Greenpeace) October 25, 2016

Al loro fianco si sono schierati Paesi africani, asiatici e piccole isole.
Per essere adottato il documento, presentato da Argentina, Brasile, Gabon, Africa del Sud e Uruguay, avrebbe dovuto raccogliere una maggioranza pari al 75% degli aventi diritto al voto. I sì raccolti sono stati invece 38 su 64.

A rischio di estinzione

Nel XX secolo le balene stavano per estinguersi. Tra il 1900 e il 1999 sono stati uccisi circa tre milioni di esemplari di questi mammiferi. Tra le diverse specie, quelle ad essere più cacciate erano le balenottere, i capidogli e le megattere. Il numero di alcune di loro è tornato a crescere grazie alla moratoria sulla caccia entrata in vigore 30 anni fa. Moratoria che Norvegia e Giappone non hanno mai rispettato, sfidando apertamente l’opinione pubblica mondiale. Tokyo sostiene da sempre che la caccia alle balene abbia solo scopi scientifici, ma solo pochi credono a questa versione. I giapponesi sembrano essere interessati soprattutto alla carne e al grasso delle balene, più che alla ricerca.

I paradisi dei cetacei

L’idea dei Paesi che fanno del semplice avvistamento turistico dei caetacei un’importante fonte di reddito, era di creare un vero e proprio santuario: 20 chilometri quadrati per promuovere la biodiversità e garantire la protezione non solo delle balene ma anche di tutte le altre specie marine che vivono nella zona. Attualmente nel mondo esistono già due zone simili: una nell’Oceano Indiano, l’altra nell’Oceano Antartico, dove caccia il Giappone. Il progetto era già respinto nel 2012 e nel 2014.

Un ‘gioiello’ nel Tirreno

Nella tutela delle balene, l’Italia fa la propria parte. Nel 1991 la Repubblica ha istituito il Santuario Pelagos per i mammiferi marini. Otto anni dopo, con il contributo scientifico dell’ Istituto Tethys, Francia e Principato di Monaco hanno aderito al progetto. Attualmente l’area naturale marina protetta di interesse internazionale si estende su circa 87.500 km².

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