"Brexit", divorzio tra Regno Unito e UE entro marzo 2017

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Di Debora Gandini
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La premier Theresa May ha sciolto le riserve sui tempi per l'addio del Regno Unito alla UE. No invece a elezioni anticipate

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Ora è ufficiale. L’avvio delle procedure per la Brexit ha una data. La Gran Bretagna avvierà il processo per l’uscita dall’Unione europea entro fine marzo 2017. A confermarlo la prima ministra britannica Theresa May: “Adesso tutti sanno quali sono le scadenze, non c‘è ancora un giorno preciso ma sarà nel primo trimestre del prossimo anno, questo per avere il tempo di prepararci per rendere più agevoli le trattive una volta che il processo avrà preso il via”. ha dichiarato la stessa May.

The PM announced this morning that #Article50 will be triggered by the end of March 2017. #CPC16pic.twitter.com/0MPaoL5Nqt

— Theresa May (@theresa_may) October 2, 2016

In pratica verrà attivato l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che regolamenta l’uscita di Paesi membri e apre i due anni di processo negoziale: “Vogliamo arrivare a un buon accordo sul commercio. Quello che stiamo facendo, quello che il ministro per la Brexit David Davis ha fatto con il suo team, ascoltare le imprese del Regno Unito, capire cosa è meglio e cosa no, è un punto davvero importante”, ha aggiunto la premier.

Il primo passo sarà l’abrogazione della legge del ’72 che sancì l’ingresso di Londra nella Cee. I due anni valgono come limite per stabilire le modalità di recesso dall’Ue, e non per rinegoziare i rapporti con l’Unione, cosa questa che potrebbe richiedere anche fino a 10 anni.

Esclusa invece la possibilità di elezioni anticipate che, secondo la May, creerebbero una situazione di instabilità. Questo malgrado i sondaggi diano i conservatori in netto vantaggio sui Labour di Jeremy Corbyn. Sono mesi che le istituzioni europee e i partner comunitari fanno pressione sulla leader dei Tories, che ha preso il posto di David Cameron, per indicare una road map definita per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, dopo il referendum del 23 giugno scorso.

Depressing conclusion from #marr is that UKG decisions are being driven by ideology of the hard Brexiteers, rather than interests of country

— Nicola Sturgeon (@NicolaSturgeon) October 2, 2016

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