Doping, ''Fancy Bears'': 11 nuovi nomi e Putin insinua dubbi sulla WADA

Doping, ''Fancy Bears'': 11 nuovi nomi e Putin insinua dubbi sulla WADA
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Di Cinzia Rizzi
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‘‘Fancy Bears’‘, il gruppo di hacker – presumibilmente russi – che ha violato il database dell’agenzia mondiale antidoping (WADA), ha rilasciato venerdì 11 nuovi nomi di atleti, che avrebbero assunto

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‘‘Fancy Bears’‘, il gruppo di hacker – presumibilmente russi – che ha violato il database dell’agenzia mondiale antidoping (WADA), ha rilasciato venerdì 11 nuovi nomi di atleti, che avrebbero assunto sostanze illecite, presentando però certificati medici. Tra questi, che si vanno ad aggiungere ai 29 campioni rivelati nei giorni scorsi, ci sono la ciclista britannica Laura Trott, quattro volte oro olimpico e la nuotatrice spagnola Mireia Belmonte, campionessa a Rio nei 200m farfalla. Qual è l’opinione in merito di Richard McLaren, autore del famoso rapporto che ha smascherato il doping di Stato in Russia?

“Rilasciare informazioni senza dare spiegazioni è oltraggioso nei confronti degli atleti. Questi hanno seguito le regole, presentando un certificato medico e usando sostanze proibite, esclusivamente perché necessarie per la loro salute”.

Non è mancato nemmeno il commento del Presidente russo Vladimir Putin, che condanna l’azione degli hacker, ma insinua dubbi sull’integrità della WADA.

“Sorgono molte domande. Atleti in salute prendono legalmente sostanze che sono illecite per altri, mentre persone che soffrono di gravi patologie e disabilità sono state escluse a priori dai Giochi Paralimpici”.

Putin fa riferimento alla selezione paralimpica del suo Paese, che non ha potuto partecipare alla rassegna a cinque cerchi – in corso a Rio de Janeiro – a causa dello scandalo sul doping di Stato, che ha scosso la Russia nei mesi scorsi.

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